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Unito al dolore inenarrabile delle famiglie il Pontefice ammonisce che la violenza chiama altra violenza

TELAV I V, 1. Raid aerei su 34 obiettivi collegati ad Hamas e alla Jihad islamica. È iniziata questa notte, secondo i quotidiani «Haaretz» e «The Jerusalem Post», una massiccia offensiva israeliana su Gaza, poche ore dopo il ritrovamento dei corpi senza vita dei tre studenti di una scuola rabbinica sequestrati in Cisgiordania il 12 giugno scorso. «Hamas è responsabile, Hamas pagherà» ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, puntando il dito contro il movimento che controlla la Striscia di Gaza. «La notizia dell’uccisione dei tre giovani israeliani scomparsi è una notizia terribile e drammatica» ha dichiarato il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi.
«L’assassinio di persone innocenti è sempre un crimine esecrabile, e un gravissimo ostacolo sul cammino verso quella pace per la quale dobbiamo instancabilmente continuare a impegnarci e a pregare». La violenza — ha aggiunto — «chiama altra violenza e alimenta il circolo mortale dell’o dio. Papa Francesco si unisce al dolore inenarrabile delle famiglie colpite da questa violenza omicida e al dolore di tutte le persone colpite dalle conseguenze dell’odio, e chiede a Dio di ispirare a tutti pensieri di compassione e di pace». Dopo 18 giorni di ricerche a tappeto, la morte di cinque palestinesi e l’arresto di altri quattrocento, ieri l’esercito israeliano ha trovato i cadaveri di Eyal Yifrah (19 anni), Gilad Shaar (16) e Naftali Fraenkel (16) nei pressi del villaggio di Halhul vicino a Hebron in Cisgiordania. Il ritrovamento ha suscitato vivissima emozione in tutto Israele. Quella che era sembrata all’inizio una spaccatura all’interno dell’Esecutivo israeliano — tra quelli più propensi per una reazione limitata e quelli che invece auspicavano una vasta offensiva — si è poi andata risolvendo. Il capo di stato maggiore, Benny Gantz, ha fatto sapere che «migliaia di soldati e di agenti sono mobilitati contro Hamas». Washington, nel frattempo, ha condannato l’assassinio dei tre studenti. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha reagito subito definendo l'uccisione «un insensato atto di terrore». Dal canto suo, Hamas nega qualsiasi responsabilità. Continua, intanto, la caccia ai presunti responsabili del sequestro. Subito dopo il ritrovamento dei corpi è stato convocato il Gabinetto di sicurezza per stabilire le misure da prendere: immediata la decisione di demolire le case di alcuni palestinesi, ritenuti presunti responsabili. Questa mattina, vicino al confine con Israele nel sud della Striscia di Gaza sono stati feriti almeno quattro palestinesi, mentre un altro è stato ucciso nel nord di Jenin, città della Cisgiordania. Un portavoce militare di Tel Aviv ha affermato che, nel secondo caso, si trattava di un membro di Hamas che aveva cercato di fare esplodere una bomba. L’agenzia palestinese Wafa afferma che la vittima stava portando cibo alla famiglia.

© Osservatore Romano - 2 luglio 2014