Famiglia tema ecumenico

Famiglia-4Il patriarcato di Mosca e la tutela della vita

MOSCA, 4. «Siamo incoraggiati dalla dottrina sociale della Chiesa ortodossa russa a collaborare attivamente con i nostri fratelli e sorelle cattolici, in materia di tutela della vita, della famiglia, dei valori tradizionali, dei progetti sociali. Dovremo sviluppare tutto questo in futuro, perché siamo sotto attacco da parte di varie tendenze negative, e agire in stretta collaborazione in difesa dei nostri valori comuni». Parole di Alexey Komov, membro della Commissione per la famiglia del Patriarcato di Mosca, che in un’intervista a Sir Europa si sofferma anche sulla dimensione ecumenica della tutela della vita, sull’impegno che accomuna «Russia e Vaticano nella difesa dei valori naturali, della vita umana e della sua dignità, a livello delle Nazioni Unite».
Komov, che è rappresentante in Russia e all’Onu del Congresso mondiale delle famiglie nonché presidente in patria del gruppo di difesa dei diritti FamilyPolicy.ru, spiega i risultati ottenuti dalla collaborazione fra Stato e Chiesa in Russia: «Negli ultimi anni abbiamo prodotto provvedimenti e leggi a sostegno dei valori della famiglia e della demografia. A esempio, per ogni secondo figlio lo Stato assegna l’equivalente di 10.000 dollari alla famiglia. Inoltre ogni pubblicità dell’aborto è vietata. Sotto il regime comunista la Russia era diventata di fatto il primo Paese al mondo a legalizzarlo. Negli ultimi decenni abbiamo ottenuto alcuni progressi. La nostra situazione demografica è migliorata e il numero di aborti è diminuito di cinque volte negli ultimi venticinque anni: da quattro milioni all’anno a meno di 700.000 attualmente. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare». Con FamilyPolicy.ru «favoriamo l’approvazione di una buona legislazione in Russia e a livello internazionale, anche presso le Nazioni Unite». Il think tank produce commenti sui nuovi progetti di legge, propone modifiche, offre analisi su varie questioni. «Più professionisti qualificati e colti abbiamo dalla nostra parte, meglio è», commenta Komov, perché «soltanto ricorrendo agli esperti possiamo penetrare i vari livelli della società civile ed essere rispettati nelle nostre argomentazioni». A tutto ciò — riferisce — si accompagna un crescente coinvolgimento delle Chiese cristiane in Russia: «Negli ultimi venticinque anni sono stati costruiti oltre trentamila nuovi luoghi di culto. E sempre più giovani vengono in chiesa. Il patriarca di Mosca, Cirillol, e gli altri capi ortodossi sostengono attivamente il movimento pro-vita e profamiglia».

© Osservatore Romano - 5 marzo 2015