Pene severe in Iraq ai funzionari complici di truffe ai cristiani

Iraq Baghdad pBAGHDAD, 2. In Iraq le truffe e le sottrazioni illecite di case e terreni appartenenti a cristiani vengono consumate con la complicità di funzionari corrotti tra quelli addetti alla registrazione dei passaggi di proprietà immobiliari negli uffici catastali: a confermarlo — in un’intervista televisiva riportata da Fides — è il ministro della Giustizia, Haider Zamili, annunciando che, d’ora in poi, i responsabili verranno puniti con severe pene amministrative.
Le misure scatteranno nei casi documentati di partecipazione diretta alle frodi. La lotta alle truffe si baserà su nuove regole per rendere più sicure le procedure di compravendita; in particolare si accerterà, oltre ogni ragionevole dubbio, il reale consenso dei proprietari a cedere il proprio immobile. Già nel marzo 2014 il politico cristiano Imad Youkhana, esponente dell’Assyrian Democratic Movement e membro del Parlamento iracheno, aveva denunciato alcuni funzionari pubblici del governatorato di Ninive. Recentemente, sia il patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphaël I Sako, sia il vescovo ausiliare Shlemon Warduni, avevano denunciato un fenomeno connesso, quello degli espropri forzati di case e negozi compiuti da milizie armate.

© Osservatore Romano - 3 marzo 2016