L’Iraq ha bisogno di speranza

crocecandleBAGHDAD, 4. «L’Iraq ha un grande bisogno di un progetto politico concreto e chiaro, capace di arrestare il degrado, riunendo tutte le sue componenti in un progetto civile, di contribuire alla stabilità del Paese e in grado di sostenere l’unità nazionale e respingere la divisione tra gli iracheni facendo sentire loro che sono tutti cittadini uguali e non di diversi gradi». È l’auspicio del patriarcato di Baghdad dei Caldei, Louis Raphaël I Sako, contenuto nel messaggio per il 2016.
Un augurio ancora più significativo perché fondato sulla concreta speranza di poter finalmente voltare pagina dopo tante sofferenze e, in particolare, dopo un 2015 che lo stesso patriarca ha definito come «l’anno peggiore». Il 2016 porta, infatti, «una bella notizia, la liberazione della città di Ramadi, che rafforza la nostra speranza per quella delle città di Mosul, della Piana di Ninive e di tutte le altre terre irachene». Nel testo, diffuso dal sito Baghdadhope, si ribadisce la necessità di fronteggiare le divisioni che «contribuiscono alla demolizione dell’Iraq» e si sottolinea «l’imp ortanza di adottare una nuova cultura e una chiara visione politica» da utilizzare come una road map «in grado di assicurare agli iracheni un futuro migliore e un Paese più prospero » per il suo popolo e per quelli vicini. Anche i leader religiosi, ha rilevato, sono chiamati a dare il loro contributo formando i cittadini «con una cultura sana e aperta, per promuovere i valori della tolleranza, dell’accoglienza e del rispetto degli altri. Senza questa cultura il Paese non troverà pace e non si rialzerà». Il patriarca caldeo e il vescovo ausiliare monsignor Basel Yaldo hanno festeggiato l’inizio del nuovo anno per le strade della capitale irachena. I due presuli, riferisce sempre Baghdadhope, hanno percorso a piedi una delle principali arterie del quartiere di Mansour, al centro della città, per recarsi dalla sede del patriarcato alla chiesa dell’Assunzione della Vergine Maria dove è stata celebrata la messa. In una Baghdad affollata di gente, nonostante le sempre precarie condizioni di sicurezza, il patriarca e monsignor Yaldo hanno deciso, come dichiarato dallo stesso Sako, «di andare senza scorta per poter scambiare gli auguri di un nuovo anno di pace e serenità con i passanti. Una cosa che se fossimo stati scortati non sarebbe stato possibile». L’augurio di pace è stato poi ribadito nell’omelia. Ed è stato specialmente rivolto all’Iraq e alla Siria dove, proprio in quelle ore, un attentato nella città a maggioranza curda di Qamishli ha provocato 18 vittime, tra le quali alcuni giovani che avevano frequentato l’oratorio dei salesiani, e causato il ferimento di 30 persone. Il desiderio di riconciliazione espresso è stato concretizzato durante le festività natalizie dalla distribuzione da parte del patriarcato di 70.000 dollari a circa 2000 famiglie povere e sfollate, in maggioranza cristiane ma anche appartenenti alle altre fedi, e a 40 studentesse e studenti universitari cristiani dell’università di Baghdad. «Un gesto — ha sottolineato Sako — che esprime il valore della carità cristiana e della volontà che tutti dovrebbero avere di riconciliare le parti per arrivare finalmente alla pace». Pochi giorni fa, nell’omelia della messa di Natale, come accennato, il patriarca ha parlato del 2015 come dell’anno «peggiore», elencando con determinazione i motivi di questa grave sofferenza: «Abbiamo vissuto l’ingiustizia a causa del pensiero radicale sistematico a noi contrario, e soprattutto la coercizione della legge riguardante la carta nazionale unica, i tentativi di imporre il velo alle donne cristiane, l’o ccupazione da parte di alcune delle milizie delle case dei cristiani e la violazione delle tombe del cimitero cristiano a Kirkuk. Noi abbiamo espresso il nostro disappunto estremo riguardo queste violazioni, e abbiamo rifiutato gli auguri ufficiali durante le feste di Natale perché siamo tristi, pur rimanendo aggrappati alla speranza di poter vivere la nostra vita come individui e come comunità».

© Osservatore Romano - 4-5 GENNAIO 2016