Incontro con la cittadinanza e con la comunità cattolica. Memoria delle vittime delle migrazioni

migranti LesvosConclusa la visita al Moria refugee camp, il Santo Padre Francesco, Sua Santità Bartolomeo, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, e Sua Beatitudine Ieronymos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, hanno raggiunto in minibus il porto di Mytilene.

Alle ore 14, presso il Presidio della Guardia Costiera, si è tenuto l’incontro con la cittadinanza e con la piccola comunità cattolica dell’isola.

Papa Francesco ha rivolto alla popolazione un discorso in lingua italiana (intercalato dalla traduzione in greco). Successivamente è stata fatta memoria delle vittime delle migrazioni: i tre leader religiosi hanno recitato ciascuno una preghiera e, dopo un minuto di silenzio, hanno lanciato in mare tre corone di alloro consegnate loro da tre bambini.

Di seguito riportiamo il testo del discorso del Santo Padre e quello delle preghiere recitate da S.B. Ieronymos, da S.S. Bartolomeo e da Papa Francesco:

Signor Capo del Governo
Distinte Autorità,
cari fratelli e sorelle,

da quando Lesbo è diventata un approdo per tanti migranti in cerca di pace e di dignità, ho sentito il desiderio di venire qui. Oggi ringrazio Dio che me lo ha concesso. E ringrazio il Signor Presidente Pavlopoulos di avermi invitato, insieme con il Patriarca Bartolomeo e l’Arcivescovo Ieronymos.

Vorrei esprimere la mia ammirazione al popolo greco che, nonostante le gravi difficoltà da affrontare, ha saputo tenere aperti i cuori e le porte. Tante persone semplici hanno messo a disposizione il poco che avevano per condividerlo con chi era privo di tutto. Dio saprà ricompensare questa generosità, come quella di altre nazioni circostanti, che fin dai primi momenti hanno accolto con grande disponibilità moltissimi migranti forzati.

E’ pure benedetta la presenza generosa di tanti volontari e di numerose associazioni, che, insieme alle diverse istituzioni pubbliche, hanno portato e stanno portando il loro aiuto, esprimendo nel concreto una vicinanza fraterna.

Oggi vorrei rinnovare un accorato appello alla responsabilità e alla solidarietà di fronte a una situazione tanto drammatica. Molti profughi che si trovano su quest’isola e in diverse parti della Grecia stanno vivendo in condizioni critiche, in un clima di ansia e di paura, a volte di disperazione per i disagi materiali e per l’incertezza del futuro. Le preoccupazioni delle istituzioni e della gente, qui in Grecia come in altri Paesi d’Europa, sono comprensibili e legittime. E tuttavia non bisogna mai dimenticare che i migranti, prima di essere numeri, sono persone, sono volti, nomi, storie. L’Europa è la patria dei diritti umani, e chiunque metta piede in terra europea dovrebbe poterlo sperimentare, così si renderà più consapevole di doverli a sua volta rispettare e difendere. Purtroppo alcuni, tra cui molti bambini, non sono riusciti nemmeno ad arrivare: hanno perso la vita in mare, vittime di viaggi disumani e sottoposti alle angherie di vili aguzzini.

Voi, abitanti di Lesbo, dimostrate che in queste terre, culla di civiltà, pulsa ancora il cuore di un’umanità che sa riconoscere prima di tutto il fratello e la sorella, un’umanità che vuole costruire ponti e rifugge dall’illusione di innalzare recinti per sentirsi più sicura. Infatti le barriere creano divisioni, anziché aiutare il vero progresso dei popoli, e le divisioni prima o poi provocano scontri.

Per essere veramente solidali con chi è costretto a fuggire dalla propria terra, bisogna lavorare per rimuovere le cause di questa drammatica realtà: non basta limitarsi a inseguire l’emergenza del momento, ma occorre sviluppare politiche di ampio respiro, non unilaterali. Prima di tutto è necessario costruire la pace là dove la guerra ha portato distruzione e morte, e impedire che questo cancro si diffonda altrove. Per questo bisogna contrastare con fermezza la proliferazione e il traffico delle armi e le loro trame spesso occulte; vanno privati di ogni sostegno quanti perseguono progetti di odio e di violenza. Va invece promossa senza stancarsi la collaborazione tra i Paesi, le Organizzazioni internazionali e le istituzioni umanitarie, non isolando ma sostenendo chi fronteggia l’emergenza. In questa prospettiva rinnovo l’auspicio che abbia successo il Primo Vertice Umanitario Mondiale che avrà luogo a Istanbul il mese prossimo.

Tutto questo si può fare solo insieme: insieme si possono e si devono cercare soluzioni degne dell’uomo alla complessa questione dei profughi. E in questo è indispensabile anche il contributo delle Chiese e delle Comunità religiose. La mia presenza qui insieme al Patriarca Bartolomeo e all’Arcivescovo Ieronymos sta a testimoniare la nostra volontà di continuare a collaborare perché questa sfida epocale diventi occasione non di scontro, ma di crescita della civiltà dell’amore.

Cari fratelli e sorelle, di fronte alle tragedie che feriscono l’umanità, Dio non è indifferente, non è distante. Egli è il nostro Padre, che ci sostiene nel costruire il bene e respingere il male. Non solo ci sostiene, ma in Gesù ci ha mostrato la via della pace. Di fronte al male del mondo, Egli si è fatto nostro servo, e col suo servizio di amore ha salvato il mondo. Questo è il vero potere che genera la pace. Solo chi serve con amore costruisce la pace. Il servizio fa uscire da sé stessi e si prende cura degli altri, non lascia che le persone e le cose vadano in rovina, ma sa custodirle, superando la spessa coltre dell’indifferenza che annebbia le menti e i cuori.

Grazie a voi, perché siete custodi di umanità, perché vi prendete teneramente cura della carne di Cristo, che soffre nel più piccolo fratello affamato e forestiero, e che voi avete accolto (cfr Mt 25,35).

Evharistó!




Preghiera dell’Arcivescovo Ieronymos

Ο Θεός των πνευμάτων και πάσης σαρκός, ο τον θάνατον καταπατήσας, τον δε διάβολον καταργήσας, και ζωήν τω κόσμω σου δωρησάμενος, αυτός, Κύριε, ανάπαυσον τας ψυχάς των κεκοιμημένων δούλων σου, εν τόπω φωτεινώ, εν τόπω χλοερώ, εν τόπω αναψύξεως, ένθα απέδρα οδύνη, λύπη και στεναγμός. Παν αμάρτημα το παρ’ αυτών πραχθέν εν λόγω ή έργω ή διανοία, ως αγαθός και φιλάνθρωπος Θεός, συγχώρησον ότι ουκ έστιν άνθρωπος, ος ζήσεται και ουχ αμαρτήσει, συ γαρ μόνος εκτός αμαρτίας υπάρχεις, η δικαιο­σύνη σου δικαιοσύνη εις τον αιώνα, και ο νόμος σου αλήθεια.

Ότι συ ει η ανάστασις, η ζωή, και η ανάπαυσις των κεκοιμημένων δούλων σου, Χριστέ ο Θεός ημών, και σοι την δόξαν αναπέμπομεν, συν τω ανάρχω σου Πατρί, και τω παναγίω και αγαθώ και ζωοποιώ σου Πνεύματι, νυν και αεί και εις τους αιώνας των αιώνων. Αμήν.

Official translation

O God of all spirits and flesh, Who has trodden down death, destroying the power of the devil, bestowing life on Your world to the soul of Your servants departed this life, do You Yourself, O Lord, give rest in a place of light, in a place of green pasture, in a place of refreshment, from where pain and sorrow and mourning are fled away. Every sin by them committed in thought, word, or deed, do You as our good and loving God forgive, seeing that there is no man that shall live and sin not, for You alone are without sin: Your righteousness, and Your law is truth.

For You are the Resurrection, the Life, and the Repose of Your servants, O Christ our God; and to You do we send up Glory, as to Your Eternal Father and Your All-Holy, Good, and Life-creating Spirit, both now and ever, and to the ages of ages. Amen.

Traduzione di lavoro

O Dio di ogni spirito e ogni carne, che hai calpestato la morte, distruggendo il potere del diavolo, donando la vita al cosmo, alle anime dei tuoi servi che hanno lasciato questa vita. Tu stesso, o Signore, dona loro riposo in un luogo di luce, in un luogo di verdi pascoli, in un luogo di ristoro, da cui il dolore e la tristezza e il lutto sono scomparsi. Tu, nostro Dio buono e amorevole, perdona ogni peccato da essi commesso in pensieri, parole od opere, poiché che non c'è alcun uomo che possa vivere senza peccare, perché Tu solo sei senza peccato: la tua giustizia, e la tua legge è verità.

Poiché Tu sei la Resurrezione, la Vita, e il Riposo dei tuoi servi, o Cristo nostro Dio; a Te rendiamo Gloria, come al tuo Padre Eterno, al tuo Spirito tutto santo, buono e creatore della Vita, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.



Preghiera del Patriarca Ecumenico Bartolomeo

Κύριε τοῦ ἐλέους καὶ τῶν οἰκτιρμῶν καὶ πάσης παρακλήσεως, δεόμεθά σου ὑπὲρ τῶν ἐμπεριστάτων ἀδελφῶν ἡμῶν καὶ λέγομεν τῇ ἀγαθότητί σου:

Τὰ νήπια ἔκθρεψον˙ τὴν νεότητα παιδαγώγησον˙ τὸ γῆρας περικράτησον˙ τοὺς ὀλιγοψύχους παραμύθησαι˙ τοὺς ἐσκορπισμένους ἐπισυνάγαγε˙ τοῖς πλέουσι σύμπλευσον˙ τοῖς ὁδοιποροῦσι συνόδευσον˙ χηρῶν πρόστηθι˙ ὀρφανῶν ὑπεράσπισον˙ αἰχμαλώτους ρῦσαι˙ νοσοῦντας ἴασαι. Τῶν ἐν βήμασι καὶ μετάλλοις καὶ ἐξορίαις καὶ πικραῖς δουλείαις καὶ πάσῃ θλίψει καὶ ἀνάγκῃ καὶ περιστάσει ὄντων μνημόνευσον, ὁ Θεός, καὶ πάντων τῶν δεομένων τῆς μεγάλης σου εὐσπλαγχνίας˙ καὶ τῶν ἀγαπώντων ἡμᾶς καὶ τῶν μισούντων˙ καὶ ἐπὶ πάντας ἔκχεον τὸ πλούσιόν σου ἔλεος, πᾶσι παρέχων τὰ πρὸς σωτηρίαν αἰτήματα.

Ἔτι δεόμεθά σου, Κύριε τῆς ζωῆς καὶ τοῦ θανάτου, ἀνάπαυσον τὰς ψυχὰς τῶν κεκοιμημένων δούλων σου τῶν ἀπολεσάντων τὴν ζωὴν αὐτῶν κατὰ τὴν ἔξοδόν των ἐκ τῆς ζώνης τῶν πολεμικῶν συρράξεων καὶ τὴν πορείαν των πρὸς τόπους ἀσφαλεῖς, τόπους εἰρήνης καὶ εὐημερίας.

Σὺ γὰρ εἶ, Κύριε, ἡ βοήθεια τῶν ἀβοηθήτων, ἡ ἐλπὶς τῶν ἀπηλπισμένων, ὁ τῶν χειμαζομένων σωτήρ, ὁ τῶν πλεόντων λιμήν, ὁ τῶν νοσούντων ἰατρός. Αὐτὸς τοῖς πᾶσι τὰ πάντα γενοῦ, ὁ εἰδὼς ἕκαστον καὶ τὸ αἴτημα αὐτοῦ, οἶκον καὶ τὴν χρείαν αὐτοῦ. Ρῦσαι, Κύριε, τὴν νῆσον ταύτην καὶ πᾶσαν πόλιν καὶ χώραν ἀπὸ λοιμοῦ, λιμοῦ, σεισμοῦ, καταποντισμοῦ, πυρός, μαχαίρας, ἐπιδρομῆς ἀλλοφύλων καὶ ἐμφυλίου πολέμου. Ἀμήν.

Official translation

Lord of mercy, compassion and all comfort, we pray to You for our brothers in difficult circumstances and we offer to Your Goodness:

Nurture the infants; instruct the youth; strengthen the aged; give courage to the faint hearted; reunite those separated; sail with those who sail; travel with those who travel; defend the widows; protect the orphans; liberate the captives; heal the sick. Remember, O God, those who are in mines, in exile, in harsh labor, and those in every kind of affliction, necessity, or distress; and all those who entreat Your loving kindness; those who love us and those who hate us; and pour out upon all Your rich mercy, granting them their petitions for salvation

Again we pray, Lord of life and of death, grant eternal repose to the souls of Your departed servants, those who lost their lives during their exodus from war-torn regions and during their journeys to places of safety, peace and prosperity.

For You, Lord, are the helper of the helpless, the hope of the hopeless, the savior of the afflicted, the haven of the voyager, and the physician of the sick. Be all things to all, You who know each person, his requests, his household, and his need. Deliver this island, O Lord, and every city and country, from famine, plague, earthquake, flood, fire, sword, invasion of foreign enemies, and civil war. Amen.

Traduzione di lavoro

Signore di misericordia, di compassione e di ogni consolazione, Ti preghiamo per i nostri fratelli che vivono in situazioni difficili e ci rivolgiamo alla Tua Bontà:

Nutri i neonati; istruisci i giovani; accresci le forze degli anziani; infondi coraggio ai deboli; riunisci coloro che sono divisi; naviga insieme ai naviganti; viaggia con i viaggiatori; difendi le vedove; proteggi gli orfani; libera i prigionieri; guarisci gli infermi. Ricordati, O Signore, di quanti lavorano nelle miniere, sono in esilio, hanno un lavoro duro, tutti coloro che vivono ogni genere di afflizione, di necessità, di pericolo; e di tutti coloro che implorano la tua amorevole bontà; di tutti quelli che ci amano e di quelli che ci odiano; effondi su tutti la tua infinita misericordia, rispondendo alle loro invocazioni per ottenere salvezza.

Ti preghiamo ancora, O Signore della vita e della morte, di concedere l’eterno riposo alle anime dei tuoi servi defunti, alle anime di quanti hanno perso la vita nell’esodo dalle regioni lacerate dalla guerra, o nel corso del viaggio verso luoghi di sicurezza, di pace e prosperità.

Perché tu, O Signore, sei il soccorritore degli indifesi, la speranza dei disperati, il salvatore degli afflitti, il porto del viaggiatore, e il medico dei malati. Tu sei tutto per tutti, tu che conosci ogni persona, le sue richieste, la sua casa e la sua famiglia, e le sue necessità. Libera questa isola, O Signore, e ogni città e paese, dalla fame, da ogni flagello, dal terremoto, dalle inondazioni, dagli incendi, dalla spada, dall’invasione di nemici stranieri e dalla guerra civile. Amen.



 

Preghiera del Santo Padre Francesco


Testo in lingua originale

Dio di misericordia,
Ti preghiamo per tutti gli uomini, le donne e i bambini,
che sono morti dopo aver lasciato le loro terre
in cerca di una vita migliore.
Benché molte delle loro tombe non abbiano nome,
da Te ognuno è conosciuto, amato e prediletto.
Che mai siano da noi dimenticati, ma che possiamo onorare
il loro sacrificio con le opere più che con le parole.

Ti affidiamo tutti coloro che hanno compiuto questo viaggio,
sopportando paura, incertezza e umiliazione,
al fine di raggiungere un luogo di sicurezza e di speranza.
Come Tu non hai abbandonato il tuo Figlio
quando fu condotto in un luogo sicuro da Maria e Giuseppe,
così ora sii vicino a questi tuoi figli e figlie
attraverso la nostra tenerezza e protezione.
Fa’ che, prendendoci cura di loro, possiamo promuovere un mondo
dove nessuno sia costretto a lasciare la propria casa
e dove tutti possano vivere in libertà, dignità e pace.

Dio di misericordia e Padre di tutti,
destaci dal sonno dell’indifferenza,
apri i nostri occhi alle loro sofferenze
e liberaci dall’insensibilità,
frutto del benessere mondano e del ripiegamento su sé stessi.
Ispira tutti noi, nazioni, comunità e singoli individui,
a riconoscere che quanti raggiungono le nostre coste
sono nostri fratelli e sorelle.
Aiutaci a condividere con loro le benedizioni
che abbiamo ricevuto dalle tue mani
e riconoscere che insieme, come un’unica famiglia umana,
siamo tutti migranti, viaggiatori di speranza verso di Te,
che sei la nostra vera casa,
là dove ogni lacrima sarà tersa,
dove saremo nella pace, al sicuro nel tuo abbraccio.


Traduzione in lingua greca

Θεέ της ευσπλαχνίας,
Σε παρακαλούμε για όλους τους άνδρες, τις γυναίκες και τα παιδιά,
που αποδήμησαν από αυτόν τον κόσμο
αφού άφησαν τη χώρα τους επιζητώντας μία καλύτερη ζωή.
Παρότι πολλοί από τους τάφους τους δεν έχουν όνομα,
τον καθέναν από τους ανθρώπους αυτούς Εσύ γνωρίζεις,
τον αγάπησες και τον θέλησες επάνω σε αυτή τη γη.

Σου εμπιστευόμαστε όλους εκείνους που διέτρεξαν αυτό το ταξίδι,
υπομένοντας φόβους, αβεβαιότητα και ταπεινώσεις,
με σκοπό να φθάσουν σε έναν τόπο ασφάλειας και ελπίδας.
Όπως Εσύ δεν εγκατέλειψες τον Υιό σου,
όταν οδηγήθηκε σε έναν τόπο ασφαλή από την Παναγία και τον Ιωσήφ,
έτσι τώρα να είσαι κοντά σε αυτά τα παιδιά σου
διαμέσω της τρυφερότητας και της προστασίας μας.
Κάνε ώστε, φροντίζοντάς τους,
να μπορέσουμε να προωθήσουμε έναν κόσμο
όπου κανείς να μην είναι εξαναγκασμένος να αφήσει το σπίτι του
και όπου όλοι να μπορούν να ζουν με ελευθερία, αξιοπρέπεια και ειρήνη.

Θεέ της ευσπλαχνίας και Πατέρα όλων,
αφύπνισέ μας από τον ύπνο της αδιαφορίας,
άνοιξε τα μάτια μας στα βάσανά τους
κι απεγκλώβισέ μας από την αναισθησία.
Έμπνευσε όλους μας, έθνη, κοινότητες και μεμονομένα άτομα,
να αναγνωρίσουμε πως όσοι φθάνουν στις ακτές μας
είναι αδελφοί και αδελφές μας.
Βοήθησέ μας να μοιραστούμε μαζί τους τις ευλογίες
που λάβαμε από τα χέρια σου
και να αναγνωρίσουμε πως από κοινού,
ως μία και μοναδική ανθρώπινη οικογένεια,
είμαστε όλοι πρόσφυγες, ταξιδιώτες ελπίδας προς Εσένα,
ο Οποίος είσαι ο αληθινός μας οίκος,
εκεί όπου κάθε δάκρυ θα εξαλειφθεί,
εκεί όπου θα είμαστε εν ειρήνη, στην ασφάλεια της αγκαλιάς σου.


Traduzione in lingua inglese

Merciful God,
we pray to you for all the men, women and children
who have died after leaving their homelands in search of a better life.
Though many of their graves bear no name,
to you each one is known, loved and cherished.
May we never forget them, but honour their sacrifice
with deeds more than words.

We entrust to you all those who have made this journey,
enduring fear, uncertainty and humiliation,
in order to reach a place of safety and hope.
Just as you never abandoned your Son
as he was brought to a safe place by Mary and Joseph,
so now be close to these, your sons and daughters,
through our tenderness and protection.
In caring for them may we seek a world
where none are forced to leave their home
and where all can live in freedom, dignity and peace.

Merciful God and Father of all,
wake us from the slumber of indifference,
open our eyes to their suffering,
and free us from the insensitivity
born of worldly comfort and self-centredness.
Inspire us, as nations, communities and individuals,
to see that those who come to our shores are our brothers and sisters.
May we share with them the blessings we have received from your hand,
and recognize that together, as one human family,
we are all migrants, journeying in hope to you, our true home,
where every tear will be wiped away,
where we will be at peace and safe in your embrace.


Traduzione in lingua spagnola

Dios de Misericordia,
te pedimos por todos los hombres, mujeres y niños
que han muerto después de haber dejado su tierra,
buscando una vida mejor.
Aunque muchas de sus tumbas no tienen nombre,
para ti cada uno es conocido, amado y predilecto.
Que jamás los olvidemos,
sino que honremos su sacrificio con obras más que con palabras.

Te confiamos a quienes han realizado este viaje,
afrontando el miedo, la incertidumbre y la humillación,
para alcanzar un lugar de seguridad y de esperanza.
Así como tú no abandonaste a tu Hijo
cuando José y María lo llevaron a un lugar seguro,
muéstrate cercano a estos hijos tuyos
a través de nuestra ternura y protección.
Haz que, con nuestra atención hacia ellos,
promovamos un mundo en el que nadie se vea forzado a dejar su propia casa
y todos puedan vivir en libertad, dignidad y paz.

Dios de misericordia y Padre de todos,
despiértanos del sopor de la indiferencia,
abre nuestros ojos a sus sufrimientos
y líbranos de la insensibilidad, fruto del bienestar mundano
y del encerrarnos en nosotros mismos.
Ilumina a todos, a las naciones, comunidades y a cada uno de nosotros,
para que reconozcamos como nuestros hermanos y hermanas
a quienes llegan a nuestras costas.
Ayúdanos a compartir con ellos las bendiciones
que hemos recibido de tus manos y a reconocer que juntos,
como una única familia humana,
somos todos emigrantes, viajeros de esperanza hacia ti,
que eres nuestra verdadera casa,
allí donde toda lágrima será enjugada,
donde estaremos en la paz y seguros en tu abrazo.

© http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino.html - 16 aprile 2016