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La Pasqua di Papa Francesco

000 Nic621125pC’è sempre la Siria tra le più grandi preoccupazioni di Papa Francesco. Anche nel consueto messaggio rivolto, nella domenica di Pasqua, alla città e al mondo, la supplica particolare rivolta al Signore è stata proprio per il martoriato popolo siriano. Pur senza dimenticare gli altri drammi che sconvolgono l’umanità di questo secolo, compreso quello che vivono le popolazioni africane alle prese con la devastante epidemia di ebola. Il Papa — conclusa la messa celebrata sul sagrato della basilica vaticana — si è affacciato alla Loggia della Benedizione alle 12 in punto. Accanto a lui erano il cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran, e il cardinale Beniamino Stella. Il suo messaggio è stato accolto in un silenzio surreale viste le decine di migliaia di fedeli che debordavano da piazza San Pietro sino a distendersi lungo tutta via della Conciliazione.
Un silenzio che si è interrotto solo dopo che Papa Francesco ha impartito la benedizione apostolica alla quale — come annunciato dal cardinale Tauran — era annessa l’indulgenza plenaria concessa dal Santo Padre. Si è così riacceso l’entusiasmo che aveva circondato il Papa quando, prima di salire alla Loggia, aveva compiuto, a bordo della jeep bianca, un seppur rapido giro tra la folla. Come di consueto la piazza, il sagrato in particolare, era stata trasformata in una sorta di giardino fiorito addobbato da oltre cinquantamila tra piante, ramoscelli vari, alberi e fiori recisi offerti per il ventinovesimo anno consecutivo dai vivaisti olandesi, che portano avanti una tradizione risalente al 1985, quando per la prima volta addobbarono la piazza per onorare la beatificazione di un loro sacerdote, Titus Brandsma. Poco prima il Pontefice aveva celebrato la messa introdotta dall’antico canto R e s u r re x i t : l’annuncio della resurrezione significata dall’icona del Risorto collocata sulla destra dell’altare. Tra l’altro quest’anno oriente e occidente hanno celebrato nella stessa data la festa della resurrezione. Per questo motivo, durate la liturgia della Parola, dopo la proclamazione in latino e in greco del brano tratto dal Vangelo di Giovanni, è stato eseguito l’antico canto degli stichi e stichirà della liturgia bizantina, che era eseguito davanti al Pontefice proprio nel giorno di Pasqua. Non essendo prevista omelia, al canto ha fatto seguito la professione di fede, che ha preceduto la preghiera dei fedeli le cui intenzioni sono state proposte in hindi, francese, cinese, tedesco e coreano. Le offerte all’altare sono state portate da una famiglia africana. Le parti salienti della celebrazione sono state sottolineate dal canto, oltreché della Cappella Sistina, dei cori Americano, del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico e del Venerabile Collegio Inglese. Coro guida è stato il Mater Ecclesiae. Oltre duecento i sacerdoti che hanno distribuito la comunione tra i numerosi fedeli. Al rito hanno assistito una ventina di cardinali, tra i quali il segretario di Stato Pietro Parolin e il decano Angelo Sodano; numerosi arcivescovi e vescovi, tra i quali il sostituto della Segreteria di Stato Angelo Becciu, il segretario per i rapporti con gli Stati Dominique Mamberti, e il prefetto della Casa Pontificia Georg Gänswein. Presenti i membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, i quali avevano partecipato anche alla veglia pasquale celebrata la sera precedente dal Pontefice nella basilica vaticana. Durante il rito Papa Francesco ha amministrato a dieci catecumeni i sacramenti dell’iniziazione cristiana: battesimo, cresima e comunione. Tra loro il più piccolo, Jacopo Capezzuoli, compie otto anni tra un mese ed è italiano; il più grande, Tuan Matthew Tran, ne ha cinquantotto ed è vietnamita. Gli altri provengono da Bielorussia (Ioulia Demiantchouk), Senegal (Diop Mamadou), Libano (Hraibe Giovanni Nader), Francia (Gwendolyne-Myriam Lebailli) e Italia (Giorgio Capezzuoli, Andrea Paradiso, Rocco Toscani e Lorenzo Vigliotti). Al termine della messa, il Pontefice ha voluto riaffermare l’idea di fondo dell’omelia, augurando a tutti «di tornare ognuno alla propria Galilea, luogo dell’incontro con Cristo. È questo — ha aggiunto — il mio augurio di Buona Pasqua», rivolto in particolare ai fedeli in basilica e a quanti, nonostante la pioggia, hanno seguito il rito attraverso i maxischermi in piazza San Pietro. La celebrazione ha avuto inizio, poco prima delle 20.30, nell’atrio della basilica con la solenne cerimonia del «lucernario», cioè la benedizione del fuoco e la preparazione e l’accensione del cero pasquale. Ha fatto seguito la processione fino all’altare della confessione, guidata dal Pontefice. E i primi passi lungo la navata centrale sono stati, come sempre, particolarmente suggestivi perché illuminati solo dalle fiammelle: dal grande cero pasquale, infatti, la luce si è propagata di candela in candela mentre il diacono ha cantato per tre volteLumen Christi. È stato quindi cantato l’Exsultet. Poi, al momento delGloria, sono state accese tutte le luci della basilica, mentre le campane hanno suonato a distesa. Nell’orazione universale, in italiano, si è pregato anzitutto per la Chiesa, per la fedeltà dei battezzati. Poi al Signore è stato chiesto di illuminare le menti dei governanti, spezzare i progetti di guerra, convertire i cuori dei violenti; di accrescere l’amore dei coniugi, ravvivare la speranza dei giovani, lenire le sofferenze degli ammalati; di liberare i peccatori dalla loro schiavitù, manifestare il suo volto agli increduli, ricondurre al suo amore i dispersi; e infine di rianimare gli sfiduciati e stare accanto alle persone che lottano contro la morte. Con Papa Francesco hanno concelebrato trentadue cardinali — tra cui il segretario di Stato Pietro Parolin — numerosi arcivescovi e vescovi e circa duecento sacerdoti. Tra i presenti gli arcivescovi Becciu, Mamberti e Gänswein, e i monsignori Wells, assessore, Camilleri, sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati, e Bettencourt, capo del Protocollo della Segreteria di Stato. Il servizio dei ministranti è stato curato dagli studenti rogazionisti.

© Osservatore Romano - 22-3 aprile 2014