Il Quartetto chiede pace per la Terra santa

aleppo acquaTEL AVIV, 24. I rappresentanti del Quartetto per il Medio oriente (Onu, Ue, Stati Uniti e Russia), riuniti ieri a Vienna, hanno sottolineato «l’urgente necessità di riportare la calma» tra israeliani e palestinesi e hanno ribadito «l’app ello ad esercitare la massima moderazione e ad evitare azioni provocatorie ». Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, il segretario di Stato Usa, John Kerry, l’Alto rappresentante per gli affari esteri dell’Ue, Federica Mogherini, e il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, hanno sottolineato che «le misure di sicurezza da sole non possono fermare il ciclo di violenze».
E per questo hanno chiesto «l’adozione di misure importanti al fine di ripristinare la fiducia e nella speranza arrivare a una soluzione negoziata dei due Stati». Rivolgendosi direttamente al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e al presidente palestinese, Mahmoud Abbas, il segretario generale delle Nazioni Unite ha poi detto che «non può esserci alcun sostituto a un incontro diretto tra i due leader». Intanto le forze israeliane avrebbero arrestato — secondo i dati diffusi dai media — almeno 875 palestinesi dall’inizio del mese di ottobre, 130 dei quali minorenni. Cinquecento persone sarebbero state fermate in Cisgiordania, 213 a Gerusalemme est e 152 in Israele. Gli arresti, secondo quanto dichiarato dal capo della polizia ad interim, Bentzi Sau, sarebbero una risposta all’ondata di attentati palestinesi contro civili e militari israeliani. La tensione resta alta in Cisgiordania. Tre israeliane, una donna e le figlie di quattro e undici anni, sono state ferite ieri pomeriggio da una bomba incendiaria lanciata contro la loro auto che percorreva una strada nei pressi dell’insediamento ebraico di Bet El. La bambina di quattro anni ha riportato le ferite più serie.

© Osservatore Romano - 25 ottobre 2015