Musulmani ed ebrei russi guardano con speranza all’Avana

ecumenismo vegliaMOSCA, 9. Anche le comunità non cristiane di Russia, musulmana ed ebraica, salutano positivamente la notizia dell’imminente storico incontro, in programma venerdì 12 a Cuba, tra Papa Francesco e il patriarca Cirillo. Un avvenimento importante — sottolineano — non solo per il futuro dei rapporti tra i cristiani ma anche per la stabilità e la pace nel mondo. «Ogni incontro è un passo verso la comprensione reciproca », ha dichiarato all’agenzia Interfax- Religion il gran mufti di Russia, Talgat Tadzhuddin.
Riferendosi al patriarca di Mosca, il gran muftì ricorda come Cirillo, durante il suo precedente incarico come metropolita e cofondatore del Consiglio interreligioso di Russia, abbia accumulato una «ricca esperienza nel dialogo» tra le fedi e le diverse tradizioni religiose. Questa esperienza, ha aggiunto, «gli permetterà di rendere questo incontro con il Papa veramente storico e avrà un effetto benefico sulla situazione dei cristiani e le loro relazioni reciproche ». Tutto ciò, ha precisato, non solo per sanare le ferite e le divisioni del passato ma anche in considerazione del fatto che in vaste regioni del pianeta, dal Medio oriente all’Africa, i cristiani subiscono attacchi e persecuzioni. L’attuale escalation di violenza tra cristiani e musulmani «è una cosa recente ed è stata indotta artificialmente da politici ed estremisti», ha spiegato Tadzhuddin, sottolineando l’imp ortanza di proseguire sulla strada del dialogo. Anche la comunità ebraica in Russia ha sottolineato l’«imp ortanza » dell’evento che si terrà all’aeroporto dell’Avana. «Benediciamo questo incontro», ha dichiarato il rabbino Zinovy Kogan, vice presidente del Congresso delle comunità e organizzazioni ebraiche in Russia. «L’attuale Papa incoraggia in ogni modo possibile il dialogo tra ebrei e cattolici», ha sottolineato Kogan, ricordando positivamente l’incontro del 20 aprile dello scorso anno in Vaticano tra il Pontefice e il presidente della Conferenza dei rabbini europei, il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldsmith.

© Osservatore Romano - 10 febbraio 2016