Fedeli alla verità di Cristo

03 cristo pantocratorMOSCA, 6. Il prossimo concilio panortodosso, la sofferenza delle popolazioni in Ucraina e nel Vicino oriente con l’invito a intensificare per loro le preghiere, la canonizzazione dell’arcivescovo di Boguchary, Seraphim (Sobolev), «servitore di Dio, esempio di una vita virtuosa, di un amore ardente e sincero per il suo gregge»: sono i principali temi affrontati dal sinodo episcopale della Chiesa ortodossa russa riunitosi a Mosca il 2 e 3 febbraio sotto la presidenza del patriarca Cirillo. Nel comunicato finale si ricorda come al concilio — in programma a Creta dal 16 al 27 giugno — parteciperanno i vescovi di tutte le Chiese ortodosse autocefale universalmente riconosciute.
In quella sede, i responsabili del patriarcato di Mosca, «rimanendo rigorosamente fedeli alla verità di Cristo e alla tradizione patristica inalterata e preservata durante più di mille anni dalla nostra Chiesa, dovranno dare risposte alle questioni poste al pleroma dell’ortodossia, assieme ai rappresentanti delle altre Chiese locali». L’auspicio è che lo svolgimento del concilio sia «al servizio della gloria di Dio, per il bene della famiglia ortodossa nel mondo intero, teso al consolidamento della sua unità e alla salvaguardia della purezza della nostra fede». Un pensiero particolare è rivolto alle popolazioni del Vicino oriente. In particolare, «le persecuzioni contro i cristiani consegnati al martirio e cacciati dalle loro terre native suscitano estrema inquietudine. Chiese sono state distrutte, santuari sono stati profanati. Le nostre preghiere si elevano oggi per la soluzione pacifica dei conflitti militari in corso nella regione». Al sinodo episcopale è stata decisa la canonizzazione — oltre a quella di Evgeny Botkin, di cui riferiamo a parte — dell’arcivescovo di Boguchary, Seraphim (1881-1950). Seraphim — è spiegato nella nota conclusiva — compì il suo ministero episcopale in Bulgaria ed «è stato glorificato dal Signore, da vivo, attraverso grazie particolari, e, dopo la morte, con dei miracoli». Dell’arcivescovo viene ricordato il rigore nella difesa dell’intangibilità della dottrina dogmatica, morale e canonica della Chiesa ortodossa.

© Osservatore Romano - 7 febbraio 2016