SINODO MEDIO ORIENTE: PRESA DI COSCIENZA ANCHE PER LE CHIESE EUROPEE

La divisione dei cristiani, la crescita del fondamentalismo islamico, l’emigrazione: sono questi alcuni dei temi che, secondo l’esperto di ecumenismo e dialogo interreligioso, mons. Elio Bromuri, il Sinodo speciale per il Medio Oriente, che si terrà dal 10 al 24 ottobre 2010, si troverà ad affrontare. In una nota per il SIR, Bromuri, definisce il mondo cristiano del Medio Oriente “la parte più antica e nobile della cristianità, quella che affonda le radici nella Chiesa apostolica e dei Padri”. Comunità cristiane “fiorenti” che “per molte ragioni e circostanze storiche avverse si sono trovate in una pericolosa solitudine, pur perseverando nella fede e nella pratica liturgica dei riti pervenuti intatti fino ad oggi e dando una eroica testimonianza di martirio”. Il Sinodo, dunque, potrebbe essere il luogo dove “cercare qualche soluzione ai gravissimi problemi che gravano sulle spalle di queste Chiese”. “La divisione tra cristiani – scrive Bromuri - è un enorme ostacolo alla vitalità del cristianesimo in Medio Oriente e alla efficacia della loro testimonianza” così come “la crescita del fondamentalismo islamico e la situazione di conflitto in tutta la vasta area geopolitica, che provocano la fuga dei cristiani”. Altro tema sarà quello “della relazione con la religione di maggioranza”. Dopo l’11 settembre e la guerra in Iraq, afferma Bromuri, “i cristiani, e i cattolici in modo speciale, si trovano di fronte alla lotta tra sunniti e sciiti, alla avanzata delle correnti musulmane più intransigenti”. “Il periodo di un anno che separa l’annuncio dalla celebrazione – conclude la nota - potrà offrire anche l’occasione perché le Chiese europee possano prendere coscienza e prendersi carico dei cristiani appartenenti a quelle Chiese sorelle per aiutarli a superare una fase della storia assai difficile e affrontare il duro compito della testimonianza nelle terre di origine”.

© SIR - 22 settembre 2009