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Conclusa la visita del cardinale prefetto alle Chiese orientali in Australia Prima di tutto l’accoglienza

maroniti australia card sandri SIRUn’occasione di condivisione, di sostegno, di mutuo aiuto, di spirito missionario in una società secolarizzata: ha rappresentato tutto questo la prima visita in Australia del prefetto del- la Congregazione per le Chiese orientali, conclusasi lunedì 15 maggio. Nel centenario della fondazione del dicastero, il cardinale Leonardo Sandri ha compiuto un significativo gesto di accompagnamento della vita delle Chiese orientali cattoliche, i cui fedeli ormai, soprattutto quelli del Vicino e Medio oriente, vivono al di fuori delle loro terre di origine. Di contro però — secondo quanto ribadito dal porporato a più riprese — non ci si deve rassegnare a un Medio oriente completamente privato di una presenza originaria, millenaria, quale quella cristiana, capace di essere fattore di equilibrio ed efficace contri- buto alla costruzione del bene comune della regione. Anche se appare sempre più evidente che senza una precisa tutela del diritto di uguaglianza, cittadinanza e piena libertà religiosa, con o senza conflitti, risulta difficile attuare nell’oggi un contenimento dell’esodo verso paesi come l’Australia, che per molti è desiderata come una nuova terra promessa di libertà e dignità umana. Nell’ultimo giorno di permanenza a Sydney, prima di ripartire alla volta di Roma, il cardinale Sandri ha presieduto nell’episcopio dell’eparchia maronita, insieme ai vescovi orientali cattolici del paese e al nunzio apostolico, la messa conclusiva, seguita dall’incontro con alcune delegazioni di persone originarie del Medio oriente ma residenti in Australia, sia cristiane sia musulmane. Domenica 14 il prefetto aveva celebrato a Melbourne la divina li- turgia nella cattedrale dell’eparchia Saint Peter and Paul degli ucraini. La circoscrizione è la più antica per fondazione tra le Chiese orientali cattoliche in Australia e la sua popolazione sente forte la sofferenza per quanto accade da tempo nella Patria d’origine. Dopo aver pranzato con la comunità delle suore basiliane, il porporato si è trasferito a South-Melbourne, dove in un palazzetto dello sport ha presieduto la Holy qurbana con i fedeli dell’eparchia Saint Thomas Apostole dei siro-malabaresi. Molte le giovani famiglie presenti, con tanti bambini in abito tradizionale indiano, che hanno intonato canti in malyalam, la lingua del Kerala. Al termine è stato proiettato un filmato e sono stati pronunciati discorsi di ringraziamento. Il nunzio Yllana ha fatto gli auguri per la festa della mamma, e riprendendo una nota canzone I am, You are, We are australians , l’ha parafrasata spiegando che tutti devono poter dire We are Australians , senza perdere la gioia di essere cattolici, secondo la tradizione siro-malabarese, ma formando un’unica Chiesa insieme ai fratelli delle Chiese latina, caldea, maronita, melkita, ucraina, armena e copta. A Melbourne il cardinale aveva trascorso anche la giornata di sabato 13, incontrando dapprima l’arcivescovo latino Hart in cattedrale e poi i fedeli dell’eparchia maronita di Australia. Nella grande chiesa di Our Lady of Lebanon si è celebrata la veglia vespertina mariana, secondo la tradizione antiochena maronita, con inni in siriaco e arabo. Si è voluto così vivere il centenario delle apparizioni della Vergine a Fátima in comunione con Papa Francesco. Il cardinale Sandri ha rivolto una supplica a Maria, quindi ha sottolineato come tutti i presenti devono essere consapevoli di vivere il privilegio di poter professare liberamente il proprio credo e la propria fede, pensando ai tanti fratelli e sorelle, specialmente in Medio oriente, spesso perseguitati proprio perché di Cristo. In precedenza, venerdì 12 il cardinale Sandri si era recato alla Holy Saviour Melkite Catholic School in Greenacre-Sydney, chiedendo agli studenti di valorizzare l’esperienza scolastica, e ricordando come alcuni loro coetanei in Siria da anni non si possono permettere il “lusso” di andare a scuola. Quindi il porporato ha raggiunto la vicina parrocchia di Saint Charbel, affidata ai padri missionari libanesi (baladiti) e nel tardo pomeriggio la chiesa armeno cattolica di Our Lady of Assumption, ove ha presieduto la divina liturgia. Giovedì 11 il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali aveva visitato la cattedrale latina di Sydney e il parlamento del Nuovo Galles del Sud, ringraziando le autorità politiche dello stato australiano per l’accoglienza assicurata a molti rifugiati. Nel pomeriggio, dopo alcune interviste con il quotidiano della diocesi di Parramatta e con l’emittente cattolica Shalom tv, il porporato ha tenuto una conferenza all’Australian catholic University di Sydney, cui è seguito un dialogo con gli studenti.

©  osservatoreromano.va/  17.5.2017