Visita in Germania del patriarca Bartolomeo

Stiftskirche stoccardaIn questo delicato momento storico la comune testimonianza cristiana assume un rilievo particolare nel più generale contesto del rafforzamento della cooperazione a livello mondiale. Da essa, soprattutto dalla volontà di riconciliazione delle memorie,
«possono nascere molti frutti spirituali». Ieri, nella prima giornata della sua visita in Germania, il patriarca ecumenico Bartolomeo, partecipando a una cerimonia nella collegiata di Santa Croce (principale luogo di culto evangelico luterano della città di Stoccarda), ha ribadito l’importanza del dialogo fra le Chiese, esaltando l’amicizia esistente fra ortodossi e protestanti tedeschi.
L’arcivescovo di Costantinopoli — in Germania su invito del vescovo Heinrich Bedford-Strohm, presidente del Consiglio della chiesa evangelica, per commemorare insieme il cinquecentesimo anniversario dell’inizio della Riforma — ha incontrato Winfried Kretschmann, governatore del länd del Baden-Württemberg, e successivamente lo stesso Bedford-Strohm, il vescovo Frank Otfried July, guida della comunità evangelica nel Württemberg, e il vescovo di Magdeburg, monsignor Gerhard Feige, responsabile della commissione per l’ecumenismo della Conferenza episcopale tedesca. Quest’ultimo ha messo in evidenza come, laddove il dialogo è stato rifiutato e vige l’esclusione, la coesistenza, la libertà e la pace sono sotto costante minaccia. I cristiani, ha detto Feige, hanno la responsabilità condivisa di «far sentire la loro voce contro tutti i fondamentalismi e nazionalismi». Oggi Bartolomeo riceverà all’università di Tubinga la laurea honoris causa della Facoltà di teologia evangelica, per poi visitare la parrocchia greco-ortodossa di Reutlingen. Giovedì sarà a colloquio con il presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier.
L'Osservatore Romano, 30-31 maggio 2017