L’intervento di Mariella Enoc al Forum di Abu Dhabi. La persona al centro di ogni sistema sanitario

enoc interreligioso fill 333x250Con le parole di Papa Francesco — «il vero potere è il servizio, bisogna aver cura di ogni persona specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore» — Mariella Enoc, presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, è intervenuta martedì 19 novembre al Forum sulla salute globale svoltosi ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, per rilanciare, proprio a nome del Pontefice, la questione cruciale del diritto alle cure per tutti.
Il suo intervento fa seguito alla dichiarazione congiunta di Papa Francesco e dello sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi, firmata lunedì, sempre nella capitale degli Emirati Arabi, per suggellare in particolare l’impegno contro le malattie tropicali neglette.
«Lungi da ogni retorica, è bene rammentare — ha affermato la presidente del Bambino Gesù — che tali malattie hanno nella povertà e nella vulnerabilità sociale le loro cause. La Santa Sede è sempre stata in prima linea nel difendere la sacralità della vita umana e il diritto alla salute, con particolare attenzione alle “periferie del mondo”, in linea con il magistero di Papa Francesco».
«Nel novembre del 2017 — ha ricordato — si tenne un convegno mondiale, promosso dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, per “affrontare le disparità globali in materia di salute”», sostenendo «la necessità di combattere la “cultura dello scarto” tanto stigmatizzata da Papa Francesco». Ma anche per promuovere «l’idea di mettere in rete tutte le istituzioni cattoliche del mondo che si occupano di salute: decine di migliaia, disseminate nei cinque continenti». Aprendo i lavori di quel convegno, ha ricordato Mariella Enoc, il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, fece presente che «la Chiesa non ha tralasciato di promuovere il progresso umano delle Nazioni. Oltre alle Chiese, i missionari hanno incoraggiato la costruzione di ospedali, centri di assistenza, scuole e università».
Pertanto, ha rilanciato il presidente dell’“ospedale del Papa”, «alla luce di questi orientamenti la Santa Sede auspica un rinnovato impegno da parte del consesso delle nazioni, attraverso un’azione politica globale protesa alla realizzazione di programmi sanitari, assistenziali, sociali ed educativi per le persone affette da malattie tropicali neglette». È infatti «necessario unire tutte le forze per studiare a fondo i problemi, stabilendo congiuntamente le azioni più efficaci con lo scopo di renderle attuative», passando così dalle parole ai fatti concreti.
«In questo cammino in difesa della vita — ha affermato — s’impone un deciso cambio di marcia: occorre, ad esempio, una metodologia multidisciplinare che non prescinda mai dai contesti sociali e ambientali, nella certezza che le malattie tropicali neglette possono essere prevenute, controllate ed eliminate, utilizzando terapie capaci di affermare il diritto inalienabile alla salute per tutti».
Mariella Enoc ha ricordato anche che «la Santa Sede, in questi anni, ha profuso, attraverso le organizzazioni cattoliche sanitarie, tutte le sue energie nella lotta contro le malattie: è infatti di ispirazione cattolica il 70 per cento del welfare sanitario dell’Africa».
Il presidente del Bambino Gesù ha dunque riaffermato anche ad Abu Dhabi «l’impegno di realtà d’estrazione cattolica, come il Comitato internazionale delle istituzioni sanitarie cattoliche, che sta gradualmente mettendo in rete ospedali, cliniche, ambulatori, presidi sanitari cattolici nella convinzione che occorre fare sistema». Si tratta «comunque di uno sforzo congiunto che deve andare al di là delle divisioni religiose, etniche e politiche».
Inoltre la Santa Sede, riconoscendo «il ruolo di coordinamento dell’Organizzazione mondiale della sanità, chiede al consesso delle nazioni che i sistemi sanitari nazionali pongano sempre la persona umana e i suoi bisogni fisici, emotivi e spirituali al centro di ogni prestazione sanitaria, nel pieno rispetto della sacralità della vita umana in tutte le sue fasi e della dignità di ogni persona».
A questo punto Mariella Enoc ha posto «una questione peccaminosamente misconosciuta dai fautori del business a ogni costo: l’accesso ai medicinali». È una questione «dirimente e la Santa Sede chiede azioni incisive da parte della comunità internazionale perché — ha ammesso — dobbiamo riconoscere che in questo ambito siamo ancora in alto mare». Oggi infatti «la disponibilità media di farmaci essenziali nel settore pubblico dei Paesi a reddito medio-basso è solo del 56 per cento. Inoltre, appena l’un per cento di tutti i finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo sanitario è destinato a malattie che interessano prevalentemente i Paesi in via di sviluppo».

© Osservatore Romano - 20 novembre 2019