"Fratelli tutti", condivisione dal mondo islamico (+ audio)

papa firmaAbdellah Redouane, direttore del Centro Culturale islamico della Grande Moschea di Roma, definisce l'encilcica di Papa Francesco "Fratelli tutti" uno dei "mattoni per la costruzione di un solido rapporto d’amicizia"

Federico Piana- Città del Vaticano

L’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco è apprezzata anche nel mondo islamico. Le reazioni al documento che porta all’attenzione del mondo intero i temi della fraternità universale, delle migrazioni, della giustizia sociale, di nuove relazioni internazionali dove possa dominare l’etica e di un’economia solidale e attenta alle esigenze dei poveri, registrano soddisfazione e in qualche parte una condivisione delle analisi che il Pontefice fa nei confronti dei mali della nostra società e delle loro possibili cure.

Abdellah Redouane: continuità con Abu-Dhabi

Lo testimonia Abdellah Redouane, direttore del Centro culturale islamico della Grande Moschea di Roma, che ci tiene a sottolineare come la nuova enciclica sia in continuità con il documento sulla Fratellanza Umana, firmato nel 2019 ad Abu Dhabi tra lo stesso Papa Francesco e il grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb: “Come nell’enciclica Fratelli tutti - dice - anche nel documento di Abu Dhabi si parla di fraternità umana. Il Papa lo ricorda anche questa volta, affermando che Dio ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità. E li ha chiamati a convivere come fratelli. Questo è uno dei mattoni per la costruzione di un solido rapporto di amicizia anche con il mondo islamico”. Insomma, Abdellah Redouane considera il messaggio dell’enciclica universale al punto “che ognuno si può sentire coinvolto”.

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