Il presidente dello Yad Vashem: il Papa alleato nella lotta contro l'antisemitismo

antisemitismo noPapa Francesco ha ricevuto in udienza questa mattina Dani Dayan, presidente dello Yad Vashem, il Centro mondiale per la Memoria dell'Olocausto di Gerusalemme, e ha ribadito il suo impegno a contribuire alla lotta contro ogni forma di avversione, ostilità o pregiudizio nei confronti dell'ebraismo
 

Linda Bordoni e Cecilia Mutual - Città del Vaticano

Per il dottor Dani Dayan quello di stamattina è un altro passo avanti nella lotta all'antisemitismo. Parlando a Radio Vaticana/Vatican News subito dopo l'incontro in Vaticano con Papa Francesco, il presidente dello Yad Vashem ha descritto il Papa come un "amico" e un "alleato" nella missione di sconfiggere l'antisemitismo.


Lo Yad Vashem, il Centro mondiale per la Memoria dell'Olocausto con sede a Gerusalemme, è universalmente riconosciuto come la principale fonte di educazione, documentazione e ricerca sull'Olocausto. Francesco lo ha visitato nel 2014 durante la sua visita in Terra Santa. Nel discorso pronunciato in quel luogo, il Papa implorò il Signore di darci "la grazia di vergognarci di ciò che noi, come uomini, siamo stati capaci di fare", e gridò "Mai più, Signore, mai più!".

Un'immagine dello Yad Vashem a Gerusalemme
Un'immagine dello Yad Vashem a Gerusalemme

L'apertura dell'Archivio Vaticano

Notando di essere il primo presidente dello Yad Vashem ad essere ricevuto da Papa Francesco, Dayan ha rivelato che entrambi sono nativi di Buenos Aires ed è stato felice di poter conversare nella loro lingua madre, lo spagnolo. Il presidente del Centro ha ringraziato il Papa per l'apertura degli archivi vaticani sul pontificato di Pio XII (1939-1958).
Nel marzo 2020, infatti, l'Archivio Apostolico Vaticano, insieme a diversi altri archivi della Santa Sede è stato aperto alla consultazione degli studiosi. "Quando l'ho ringraziato per aver deciso di aprire ai nostri ricercatori gli archivi vaticani del periodo rilevante dell'Olocausto - ha detto Dayan - il Papa ha detto molto decisamente: 'questo è fare giustizia, aprire gli archivi alla ricerca significa fare giustizia'". Il Papa ha ribadito ciò che aveva già detto una volta: "La Chiesa non teme, se non ama la storia". Ha aggiunto di essere ben consapevole che, come in ogni altra società, "nella Chiesa in quel terribile periodo dell'umanità c'è stato chi ha agito correttamente e chi no".

Il dono al Papa
Il dono al Papa

Chiara condanna dell'antisemitismo

Dayan ha detto che Papa Francesco è stato molto chiaro nel condannare il flagello dell'antisemitismo e ha sottolineato l'importanza di continuare a combatterlo per sconfiggerlo.
"Per Yad Vashem, che è dedicato alla memoria dei 6 milioni di ebrei uccisi dalla Germania nazista e dai suoi collaboratori, questo è un momento storico", ha dichiarato il presidente del Centro. "È la prima volta che il Papa riceve in udienza privata il presidente dello Yad Vashem - ha affermato ancora - e credo che questo dimostri al mondo l'importanza che Papa Francesco, capo della Chiesa cattolica, attribuisce alla memoria dell'Olocausto e alla lotta contro l'antisemitismo".
Al termine dell'udienza, Dani Dayan racconta di aver consegnato a Francesco un regalo e che il Papa è stato così gentile da darne uno anche a lui, dicendo: "Non dimenticate mai che qui avete un amico".