Gli auguri di Pasqua del rabbino Di Segni

pendente-croce-legno-d-ulivo-terra-santaA seguito della lettera inviata da Papa Francesco per augurare buon Pesach al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e a tutta la co-munità ebraica della città, lo stesso Di Segni ha fatto recapitare al Pon-tefice il suo messaggio di auguri per la Pasqua.

 

La ringrazio molto per gli auguri che ha inviato alla mia Comunità e a me alla vigilia di Pesach, con-fermando la bella e recente con-suetudine di scambio di messaggi tra le due sponde del Tevere, in occasione delle grandi festività. Contraccambiando gli auguri, os-servo che l’occasione della Pasqua è particolarmente significativa per-ché questa grande festa, spesso contemporanea nel calendario, co-me questo anno, rappresenta sia il legame che il distacco tra le nostre religioni. Un distacco che nel cor-so della storia sfociava, proprio in questi giorni, in manifestazioni di ostilità e di intolleranza antiebrai-ca. Se oggi, a differenza del passa-to, questi giorni sono vissuti da entrambi le fedi in gioia e in ar-monia lo dobbiamo a tutti gli uo-mini che in questa opera di risana-mento si sono impegnati, ed esser-ne grati al Signore. La nostra pre-ghiera per Lei è in spirito di ri-spetto e di fraterna amicizia, con-sapevoli della difficoltà di augura-re non solo quello che noi reputia-mo essere il suo bene, ma anche e soprattutto quello che reputa esse-re bene per se stesso, per quanto diverso e non comprensibile. Pro-prio in questi giorni in cui le pre-ghiere di rito risentono del peso di una storia di incomprensione, l’au-gurio è che il Santo Benedetto ci renda capaci di comprendere reci-procamente il senso della differen-za e il valore della fratellanza.

 

© Osservatore Romano - 30 marzo 2013