Bisogna sostenere i cristiani · ​Dichiarazione congiunta del patriarca Cirillo e del primate anglicano Welby ·

Cirillo Welby«Non possiamo restare indifferenti di fronte alle sofferenze delle nostre sorelle e dei nostri fratelli, perché “se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui”» (Corinzi, 1, 12, 26). Inizia con queste parole la

dichiarazione congiunta diffusa, martedì, dal patriarca ortodosso di Mosca, Cirillo, e dall’arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana, Justin Welby, in occasione del loro incontro avvenuto nella capitale russa. I due leader religiosi, nell’esprimere profonda gioia per l’opportunità di questo importante incontro, hanno ricordato le terribili condizioni nelle quali sono costretti a vivere milioni di cristiani nel mondo.
«In molti paesi del medio Oriente e in Africa — hanno sottolineato Welby e Cirillo nella dichiarazione congiunta — assistiamo alla persecuzione dei cristiani, che si manifesta con uccisioni di massa, con la barbara distruzione delle chiese, con la profanazione dei luoghi sacri e con l’espulsione di milioni di persone dalle loro case. I nostri cuori sono profondamente addolorati dall’esodo di massa della popolazione cristiana da quei luoghi in cui la buona novella cominciò a diffondersi in tutto il mondo. I cristiani — prosegue il testo — soffrono anche forme più sottili di discriminazione nei loro paesi, dove la vita è resa così difficile che è più facile per loro lasciare la loro antica patria anziché rimanere».
Cirillo e Welby hanno ricordato come la guerra abbia provocato fino ad ora decine di migliaia di vittime e abbia lasciato milioni di persone senza una casa e senza i mezzi di sussistenza. «La necessità di mantenere la presenza cristiana in medio Oriente e il ritorno dei rifugiati richiedono garanzie di sicurezza, il ripristino delle infrastrutture sociali e degli alloggi, l’istituzione di condizioni favorevoli per il clero per poter svolgere il loro ministero, nonché il restauro e, in alcuni casi, la ricostruzione delle chiese distrutte». Di qui, l’appello del primate anglicano e del patriarca di Mosca alla comunità internazionale affinché «fornisca un aiuto rapido ed efficace per sostenere i cristiani e le altre popolazioni del medio Oriente».

©   © Osservatore Romano  22.11.2017