Un ponte di dialogo nel Mediterraneo

luce-ecumenicadi RICCARDO BURIGANA
«In questa nuova stagione dell’ecumenismo è quanto mai necessario conoscere il dialogo, ma è ancora di più comprendere come l’ecumenismo sia uno stile di vita con il quale annunciare la buona novella».
Così il francescano Roberto Giraldo, preside dell’Istituto di Studi Ecumenici (Ise) San Bernardino di Venezia, spiega il senso del corso di formazione «Per un dialogo nel Mediterraneo», che si è svolto nel capoluogo lagunare dall’8 al 12 luglio scorsi. Il corso, che fa parte del programma dei master universitari di primo livello dell’Ise, è stato aperto anche a coloro che desideravano un aggiornamento sullo stato del dialogo ecumenico, con particolare riferimento alla situazione del Mediterraneo. La scelta di dedicare il corso a una riflessione sul rapporto tra ecumenismo e religioni nel Mediterraneo ha assunto un significato del tutto nuovo alla luce delle più recenti vicende che hanno coinvolto l’area mediorientale, tanto più che esso prevedeva delle lezioni sulla teologia e sulla storia della Chiesa copta. Con questo corso si è voluto proseguire un cammino di conoscenza della complessità delle relazioni tra le Chiese e le comunità religiose in Europa, anche da un punto di vista giuridico. L’iniziativa fa parte di un articolato programma di proposte per la formazione in campo ecumenico. Tale ambito si è infatti ampliato in questi anni, arricchendosi di corsi che, pur con livelli e scopi diversi, contribuiscono a far comprendere l’importanza del cammino ecumenico della Chiesa a partire dalla conoscenza della pluralità delle tradizioni cristiane. Sempre a Venezia, il 1° luglio, si è per esempio concluso il seminario di studio «Venezia tra Oriente e Occidente. La Bibbia in traduzione nel millecentocinquantesimo anniversario della missione cirillo-metodiana». Il seminario è stato promosso dal Patriarcato di Venezia, dal Centro Interdisciplinare di Studi Balcanici e internazionali dell’Univesità Ca’ Foscari, dallo Studium Generale Marcianum e dall’Ise. L’incontro ha offerto la possibilità di una riflessione a più voci su un tema tanto rilevante per il dialogo ecumenico, come quello del rapporto tra annuncio e traduzione della Parola di Dio, con una modalità itinerante che ha consentito ai partecipanti, in gran parte provenienti dall’Accademia Teologica di Mosca e di Kiev e dalle Facoltà teologica dell’Università di Belgrado e di Sofia, di confrontarsi con le realtà direttamente impegnate nella promozione del dialogo ecumenico a Venezia. Con questo seminario, fra l’altro, è proseguita una tradizione di collaborazione tra istituzioni accademiche della Chiesa cattolica e delle Chiese ortodosse a Venezia. Il 17 luglio si apre inoltre, a La Verna (Arezzo), un corso di formazione ecumenica, organizzato dalla Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale toscana. Il corso è dedicato alle Chiese orientali e costituisce la seconda tappa di un cammino di formazione con il quale «si intende offrire degli elementi storico-teologici di base per favorire la crescita della sensibilità ecumenica nella testimonianza quotidiana delle comunità cristiane», come ha scritto don Mauro Lucchesi, delegato per l’ecumenismo della Toscana, che è il responsabile del corso. L’iniziativa, che si concluderà con un incontro con la comunità monastica di Camaldoli, prevede lezioni, lavori di gruppo, testimonianze ecumeniche, presentazione di libri e momenti di preghiera. Alla fine di luglio si collocano, invece, due altre iniziative di particolare rilievo: dal 27 luglio al 3 agosto, alla Casa Alpina Motta di Campodolcino (Sondrio), si svolgerà una settimana ecumenica di approfondimento del rapporto tra la Chiesa, il dialogo ecumenico e le radici ebraiche, promossa quest’anno dalla Comunità di Sambuco di Milano. Mentre il 28 luglio, a Paderno del Grappa (Treviso), si svolgerà la cinquantesima sessione estiva di formazione ecumenica del Segretariato Attività Ecumenica, dedicata al tema «Condividere e annunciare la Parola». Oltre a queste iniziative, si sono già svolte altre, rivolte spesso alle comunità locali, come nel caso dell’incontro, a Garbaoli di Roccaverano (Asti), dal 6 al 7 luglio, per una lettura ecumenica e interreligiosa del Vaticano II, promosso dal Movimento ecclesiale di impegno culturale dell’Azione cattolica e dall’Ufficio per l’ecumenismo della diocesi di Acqui. Il panorama di corsi e di seminari estivi per la formazione costituisce, dunque, uno dei segni più evidenti della vitalità del movimento ecumenico in Italia, così come in molte altre parti in Europa, dove, da anni, numerosi sono gli incontri pensati proprio per aiutare a superare le difficoltà e a sostenere le speranze per rimuovere le divisioni. Tra questi, per esempio, vi è il seminario ecumenico internazionale «Saints without Borders: Ecumenical Reflections onf the Great Cloud of Witnesses», che si è tenuto dal 3 al 10 luglio a Strasburgo, giunto alla quarantasettesima edizione. Il seminario, promosso dall’Institute for Ecumenical Research della Federazione luterana mondiale, è divenuto ormai un punto di riferimento per la riflessione ecumenica in Europa.

© Osservatore Romano - 18 luglio 2013