Sul cammino della riconciliazione

michalik-patriarca-varsaviaVarsavia, 27. Non è rimasto lettera morta il messaggio congiunto firmato il 17 agosto 2012 a Varsavia dall'arcivescovo presidente della Conferenza episcopale polacca, Józef Michalik, e il patriarca di Mosca, Cirillo. La conferenza intitolata "Il futuro del cristianesimo in Europa. Il ruolo delle Chiese e dei popoli polacco e russo", in programma a Varsavia dal 28 al 30 novembre, è un ulteriore, importante passo avanti nel dialogo fra cattolici e ortodossi e fra i popoli polacco e russo. L'evento è organizzato dalla Fondazione per lo scambio di informazioni cattoliche associato all'Agenzia cattolica delle informazioni, in collaborazione con l'episcopato polacco e il Dipartimento delle relazioni esterne del patriarcato di Mosca.
Nel documento siglato l'anno scorso si parlava di perdono reciproco, di cura delle ferite del passato, di riconciliazione davanti alle sfide del mondo secolare contemporaneo, della creazione di un futuro pacifico. Il messaggio chiamava anche a una testimonianza comune delle Chiese, ortodossa e cattolica, per difendere i valori cristiani fondamentali nell'Europa del XXI secolo. Il programma della conferenza riflette le principali linee di questo documento: i partecipanti - riferisce Radio Vaticana - rifletteranno insieme anche sui temi concreti della cooperazione futura, come l'opposizione alla laicità progressiva, il dialogo con i non credenti, le sfide della cultura contemporanea, la promozione della vita e della famiglia e la collaborazione tra i movimenti giovanili. In particolare si prevedono confronti tra gli storici sui principali avvenimenti del Novecento. L'obiettivo è di cominciare una collaborazione diretta tra molti ambiti di ambedue i Paesi in modo da rompere gli stereotipi negativi relativi alle vicende comuni.
All'incontro sarà presente la delegazione del patriarcato di Mosca guidata dal metropolita Hilarion, responsabile delle relazioni ecclesiastiche esterne, i vertici della Chiesa cattolica polacca, rappresentanti ortodossi locali, intellettuali, artisti, politici e leader di movimenti laicali.

(©L'Osservatore Romano 28 novembre 2013)