Ortodossia: tamburi di guerra - di: Lorenzo Prezzi

Il patriarca Filaret benedice i soldati ucraini Reuters. filaret reuters 1238789La decisione del patriarcato ecumenico di inviare due esarchi (visitatori) in Ucraina al fine di preparare la concessione dell’autocefalia alle Chiese ortodosse locali, peraltro divise fra obbedienza moscovita e indipendenza nazionale (7 settembre), rappresenta – secondo il commento del metropolita Hilarion, presidente del dipartimento delle relazioni ecclesiastiche del patriarcato di Mosca – una pietra tombale sul dialogo fra le Chiese ortodosse.

«Questa situazione in cui Costantinopoli interferisce in termini perfettamente insolenti e cinici negli affari di un’altra Chiesa locale, non solo costringe il dialogo nell’impasse, ma rischia di provocare uno scisma nell’ortodossia universale. Se Costantinopoli porta a compimento il suo perfido piano di concessione dell’autocefalia, significa che un gruppo di scismatici riceverà tale autocefalia. La Chiesa canonica (locale) non l’accetterà. Nella Chiesa russa non riconosceremo tale autocefalia. E non avremo altra scelta se non rompere la comunione con Costantinopoli. Questo significa che il patriarca di Costantinopoli non avrà alcun diritto di designarsi, come fa attualmente, come “il capo di una popolazione ortodossa  di 300 milioni di persone sul pianeta”, perché almeno la metà degli ortodossi non lo riconoscerà più. In definitiva, dividerà con le sue decisioni l’intera ortodossia mondiale» (l’intervista è stata concessa alla catena televisiva Rossia 24 e ripresa da Ortodoxie.com).

L’incontro e la sinassi  .....  leggi tutto