L’arcivescovo Jeanbart: aiutateci a rimanere in Siria (+ audio)

La città di Aleppo AFP or licensorsA dieci anni dalla guerra civile che dilania la Siria, l’Onu lancia un report che documenta i crimini di guerra commessi da ogni fazione. Nell'intervista la testimonianza dell’arcivescovo greco-melkita di Aleppo, monsignor Jean-Clément Jeanbart, che denuncia la drammatica situazione umanitaria nel Paese e lancia un forte appello alla comunità internazionale

Marina Tomarro - Città del Vaticano

“Prima della guerra Aleppo era una città all’avanguardia. Soprattutto nel nord della Siria, si era sviluppata una buona area industriale e la gente viveva bene. Con l’arrivo della guerra è stato distrutto tutto, molte di queste industrie si sono trasferite in Turchia”.  Monsignor Jean-Clément Jeanbart arcivescovo greco-melkita di Aleppo, racconta con queste parole la condizione in cui da ormai dieci lunghi anni, si trovano a vivere i siriani. Una situazione che purtroppo è andata peggiorando, anno dopo anno, e per la quale ancora non si intravede uno spiraglio di luce che permetta la rinascita. “Nella nostra città - continua il presule - sono state distrutte case, scuole, ospedali, la gente non ha soldi neppure per comprare il pane, è davvero una disperazione”.

segue + audio