Uzbekistan. Una piccola donna sconfitta che ha cambiato la storia

tamara ORUn ricordo di Tamara Chikunova, fondatrice dell'associazione "Madri contro la pena di morte e la tortura". Una testimone della vita contro la pena di morte. Lo è stata Tamara Chikunova, una donna russa, spentasi alla fine di marzo, che, colpita da un dolore lacerante e animata da una fede profonda, ha lottato a mani nude perché nel Paese dove viveva, l'Uzbekistan, nessuno fosse più condannato alla pena capitale. --  A Tashkent Tamara era nata, dopo che la sua famiglia, originaria del Sud della Russia, vi si era trasferita al termine delle repressioni staliniane, durante le quali il nonno, prete ortodosso, era stato ucciso. Nella capitale uzbeka Tamara era tornata a vivere nel 1993 con il figlio Dmitrij, dopo anni trascorsi con il marito, ufficiale dell'armata rossa, in diverse sedi, da Berlino a San Pietroburgo. In Uzbekistan la vita di Tamara si è imbattuta nella violenza disumana di un sistema giudiziario iniquo. Nel 1999 suo figlio Dmitrij fu arrestato, torturato e ingiustamente condannato a morte. Il 10 luglio del 2000 fu fucilato: aveva 29 anni. La madre non fu avvertita dell'esecuzione e non riuscì a salutarlo un'ultima volta. Non le fu restituito nemmeno il corpo del figlio, come previsto dalla legge uzbeka. Nel marzo 2005 Dmitrij fu riabilitato post mortem,...segue