CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA E DELL'UCRAINA
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- Creato: 16 Marzo 2022
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Sarebbe un grave errore considerare tale gesto orante e paraliturgico come un atto magico. Ma è altrettanto grave l'errore di considerarlo dal punto di vista geo-politico.
Il primo è un piano falso e snaturante ed il secondo un piano piccino e miope. Qui il gesto e la scelta Petrina supera la contingenza anche se può essere, in parte, suscitata dalla contingenza.
Quando scaturisce un gesto di amore umile, per ispirazione divina e sigillata da Pietro, che vale ben di più di ogni rivelazione privata, esso costituisce un ritorno alle midolla del Vangelo in cui si riconosce, anzitutto che Dio è Signore della storia.
Della propria storia e della storia di ogni uomo.
Ogni volta che un solo uomo o tanto più un gruppo di fedeli, donne ed uomini, riconoscono la Signoria di Cristo nella propria vita la storia cambia. Inevitabilmente, perché l'Eternità irrompe con un piccolo trepidante e talvolta tiepido "sì" nel tempo.
Cambia la storia, sia quella geo-politica, che quella ecumenica, che quella esistenziale.
Il "noi" che si avvicina al "Noi Trinitario" pone in essere, teandricamente, il fiorire della Grazia ed irrora la storia di semina nuova.
È tardi, non è tardi, sono ragionamenti piccini.
Quello che conta nell'amore umile del discepolo è farlo quanto prima il gesto di amore umile e farlo con resa tanto più perfetta per quanto possibile al nostro misero cuore.
"Padre ho peccato contro il Cielo e contro di Te!" (Lc. 15,21)
E figliolanza sia!
"Il braccio di Dio si è forse raccorciato?" (Numeri 11,23)
Molti aderiranno a questo fiume di grazia anche coloro che non si pensava possibile perché l'ecumene comincia dai cuori semplici dei fedeli e guarda assieme, dal proprio punto, la centralità di Cristo, Signore della Storia e Redentore che cavalca un’asina.
Un'asina che, sovente, siamo noi.
Impariamo sin da ora ad essere un'asina docile, dentro e fuori.
Persino nelle midolla del cuore che non conosciamo.
"Umiliamoci sotto la potente mano di Dio!" (1PT. 5,6)
Viviamo dunque questa intuizione di Pietro, non solo per la Russia ma per la Russia e l'Ucraina, come qualcosa di più del chiedere la Pace ma come un momento autentico di conversione dei popoli all'umiltà del Vangelo.