L’allarme dal minareto ha salvato i cristiani
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- Creato: 10 Gennaio 2019
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«Quello che sta accadendo in questo periodo in Egitto — ha ricordato il vescovo di Alessandria dei Copti — ha qualcosa di incredibile e di estremamente positivo. È la prima volta, infatti, che un imam fosse presente all’inaugurazione della chiesa dedicata alla Natività di Gesù. Io ero presente all’inaugurazione e ho percepito che qualcosa sta cambiando in Egitto. Questo cambiamento, dobbiamo ammetterlo, è stato avviato dal presidente Abdel Fattah al-Sisi. Infatti, l’inaugurazione della chiesa più grande del Medio oriente è un chiaro segnale di apertura e di distensione. Anche il patriarca Tawadros II sta compiendo enormi sforzi per cercare di instaurare questo cammino comune di dialogo». Monsignor Sedrak è fermamente convinto che questo percorso coinvolgerà col tempo l’intera comunità egiziana. «Già adesso, tanti musulmani colti e istruiti hanno iniziato questo percorso che porta al dialogo e alla comprensione fra le due religioni». Il vescovo, inoltre, ricorda gli anni bui che hanno caratterizzato il paese. «Abbiamo passato un periodo contrassegnato da una mentalità intrisa di odio e fondamentalista, che ha avuto un solo obiettivo, quello di non far crescere l’Egitto. A mio avviso — prosegue il presule — gli attentati non hanno una matrice religiosa, non c’è uno scontro fra musulmani e cristiani, ma si vuole rallentare il processo di modernizzazione. E questo, le nuove generazioni lo hanno capito. Infatti, molti giovani rifiutano quella mentalità che porta all’odio e alla separazione. Il nostro compito è quello di cercare in tutti i modi e con tutti gli sforzi possibili di giungere a una società dove musulmani e cristiani convivano pacificamente».
di Francesco Ricupero© Osservatore Romano - 11 gennaio 2019