Le storie di "salvatori e salvati", i Giusti dell’Emilia-Romagna

salvatori in ER bolognaIn occasione del Giorno della Memoria, è stata inaugurata al Museo Ebraico di Bologna una mostra dedicata a chi mise in pericolo la propria vita e quella dei familiari per salvare gli ebrei dalle persecuzioni nazi-fasciste. La direttrice Maugeri: è importante mantenere sempre viva la memoria

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Cesare Finzi era un ragazzino quando nel settembre del 1938 scoprì dal giornale comperato dal papà che non sarebbe più potuto andare a scuola e che non avrebbe più potuto giocare a pallone con gli amichetti al parco Massari di Ferrara. Ed era un ragazzino quando scoprì il significato della fuga, con la sua famiglia, 10 persone in tutto, scampate ai rastrellamenti e quindi ai campi di sterminio grazie a italiani, tra loro la famiglia Muratori di Ravenna e quella di Guido Morganti di Cattolica, che li protessero, compreso un intero paese, quello di Mondaino, in provincia di Rimini, dove vissero nascosti fino alla liberazione. E’ una delle storie al centro della mostra “I Giusti in Emilia-Romagna, piccole grandi storie di salvatori e salvati” che apre al pubblico domenica 23 gennaio, al Museo Ebraico di Bologna, una delle tante iniziative in occasione del Giorno della Memoria il 27 gennaio, che si protrarranno fino a metà febbraio e che comprendono presentazione di libri e altri eventi con al centro il tema della memoria, della lotta antifascista e antinazista, così come quello della diversità, della persecuzione e del pregiudizio verso l’ebreo.

I Giusti riconosciuti dallo Yad Vashem

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