Ebrei e musulmani uniti a Berlino

dialogo interreligioso 13 zoomBERLINO, 11. Resta accesa la polemica in Germania sui tentativi di regolamentare la pratica della circoncisione. Centinaia di ebrei e mu-sulmani hanno manifestato, dome-nica 9 settembre, nella capitale Ber-lino, chiedendo alle autorità statali rispetto per la libertà religiosa. Un sentenza del tribunale di Colonia, nel mese di giugno, aveva infatti vietato la pratica considerandola una forma di violenza fisica e quindi punibile penalmente.
Oltre cin-quecento membri delle due comu-nità hanno promosso una manife-stazione, cui hanno anche aderito rappresentanti cattolici, nella corni-ce della Bebelplatz, dove i nazisti usavano bruciare i libri sgraditi al regime. Il presidente del Consiglio centrale della comunità ebraica in Germania, Dieter Graumann, ha sottolineato che «è insopportabile che gli ebrei vengano descritti come torturatori di bambini» per la loro tradizione. Il presidente della co-munità turca in Germania, Kenan Kolat, ha aggiunto che «il Governo deve introdurre una legge che pre-veda che la circoncisione sia preser-vata dall’essere punita». Circa 120.000 sono gli ebrei che risiedono ufficialmente nel Paese, assieme a circa quattro milioni di musulmani, di cui quest’ultimi nella maggior parte sono emigrati dalla Turchia. Il Governo sta lavorando a un progetto di legge per regolamentare in via definitiva la questione che, secondo quanto affermato anche da alcuni stessi deputati del Parlamen-to, ha provocato «un disastro» per l’immagine del Paese di fronte al mondo. Il ministro degli Esteri te-desco, Guido Westerwelle, ha espresso la propria preoccupazione per la polemica insorta su una que-stione che, ha puntualizzato, «è assolutamente incomprensibile al-l’estero. Perché è assolutamente in-comprensibile che le famiglie ebree in Germania non possono far cir-concidere i loro figli». Il presidente della Repubblica israeliana, Shimon Peres, ha scritto una lettera al capo dello Stato tedesco, Joachim Gauck, con la quale ha voluto riba-dire che la circoncisione è parte in-separabile dell’identità della comu-nità ebraica. Il presidente della Conferenza dei rabbini d’E u ro p a , Pinchas Goldschmidt ha addirittura legato il divieto della pratica a un rischio di sopravvivenza per la stes-sa comunità. «Un divieto sulla cir-concisione mette in discussione l’esistenza stessa della comunità ebraica in Germania». Se l’ostilità nei confronti della pratica dovesse continuare, ha aggiunto, «non vedo futuro per gli ebrei qui». La Confe-renza dei rabbini d’Europa ha sot-tolineato che presso i Parlamenti di vari Paesi sono in corso interventi a tutela della libertà di culto. In Germania alcuni ospedali, in attesa di una regolamentazione più chiara, hanno da tempo avviato un’opera di sospensione degli inter-venti, nonostante che anche il co-mitato di etica tedesco abbia espresso parere favorevole alla cir-concisione, «ma a condizione che i genitori siano stati informati, siano entrambi d’accordo, venga praticata una terapia antidolorifica» e l’inter-vento «sia eseguito da uno speciali-sta». Nella città di Berlino è stato recentemente varato un regolamen-to che non punisce penalmente co-loro che praticano la circoncisione, a patto che osservino alcune deter-minate condizioni che, tuttavia, la comunità ebraica contesta, giudi-candole come una «flagrante interferenza.»

© Osservatore Romano - 12 settembre 2012