Un futuro di dialogo con ebrei e musulmani

papa-francesco-salutoROMA, 14. L’elezione di Papa Francesco rappresenta un grande mo-mento nella storia della Chiesa, un segno di apertura e di rinnovamento. Questo, in sintesi, il pensiero che ac-comuna ebrei e musulmani, i quali auspicano in futuro un dialogo pro-fondo e foriero di buoni propositi. «Esprimo i migliori auguri — ha di-chiarato il rabbino capo della Comu-nità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni — a Jorge Mario Bergoglio eletto Papa Francesco. Che possa guidare con forza e saggezza la Chiesa cattolica per i prossimi anni. I rapporti della Chiesa con la Co-munità ebraica di Roma e il dialogo con l’ebraismo hanno compiuto dei passi importanti. La speranza è che si possa proseguire il cammino nel segno della continuità e delle buone relazioni. Un segno di apertura e di rinnovamento — ha aggiunto — verso prospettive internazionali che lascia-no ormai l’Europa alla sua dimensio-ne antica e classica. Adesso, il mon-do cristiano guarda oltre oceano ed è opportuno che lo faccia». Agli auguri di Riccardo Di Segni si sono aggiunti i complimenti del presidente dell’Unione delle comuni-tà ebraiche italiane, Renzo Gattegna, del presidente della Comunità ebrai-ca di Roma (Cer), Riccardo Pacifici, e del consiglio della stessa Cer. Con l’elezione di Papa Francesco «la spe-ranza — ha sottolineato Gattegna — è che possa proseguire con reciproca soddisfazione l’intenso percorso dia-logico che gli ebrei hanno sempre auspicato e che è stato realizzato an-che grazie all’opera dei Pontefici che si sono avvicendati alla guida della Chiesa nel recente passato. Ebrei e cristiani — ha aggiunto — sono da tempo protagonisti di un dialogo aperto e leale e di un confronto ser-rato che, se svolti nel pieno rispetto delle reciproche autonomie e della pari dignità, sono elementi impre-scindibili per la costruzione di un futuro di autentica amicizia tra i po-poli e gli individui. Una sfida — ha concluso il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane — al-la quale guardiamo con la consape-volezza del lungo e proficuo cammi-no che è stato possibile percorrere assieme e che dovrà proseguire ono-rando gli appuntamenti che ci atten-dono a partire da domani». Che l’elezione di Francesco possa migliorare il dialogo interreligioso è l’auspicio del rabbino capo emerito di Milano, Giuseppe Lara. «Le diffi-cili e tormentate vicende del nostro tempo richiedono guide dalla fede salda e sicura e animate da senti-menti di intensa e profonda umanità. Amore per Dio e amore per le crea-ture: è questo il binomio prezioso cui chi è investito di responsabilità deve potersi ispirare in tale difficile e gravoso impegno. Il mio auspicio — ha concluso — è che, sotto la sua guida, il dialogo interreligioso ed ebraico-cristiano in particolare conti-nui a dare frutti nel solco dell’op era-to dei suoi predecessori». La nomina del cardinale Bergoglio è stata seguita con attenzione anche dai media egiziani, che hanno dato la notizia con “breaking news” sui loro siti, segnalando che si tratta del primo Papa extraeuropeo nella storia della Chiesa cattolica. L’università di Al-Azhar, la più alta autorità dell’islam sunnita, auspica “migliori re l a z i o n i ” con il Vaticano dopo l’ele-zione al soglio petrino di Papa Fran-cesco. «Confidiamo in migliori rela-zioni con il Vaticano», ha dichiarato Mahmud Azab, consigliere per i rap-porti interreligiosi del grande imam della moschea e rettore dell’universi-tà del Cairo, Ahmad al-Tayeb. A commentare con tempestività la nomina di Papa Francesco anche uno dei massimi esponenti di “giu-stizia e libertà”, il braccio politico dei Fratelli musulmani, da un anno il principale partito in Egitto. Il nu-mero due della formazione politica Essam el Erian ha sottolineato sulla sua pagina di Facebook come la fu-mata bianca del conclave «apra una fase nuova e importante», segnalan-do che «fra le grandi missioni che attendono il nuovo Pontefice cattoli-co c’è quella di ristabilire il dialogo con le altre Chiese. Ma soprattutto con Al-Azhar. I fedeli del Papa — ha scritto el Erian, con un riconosci-mento implicito del ruolo del Ponte-fice — sono molto numerosi anche se non sono praticanti e quindi quello che dirà e le politiche che delineerà il nuovo Papa avranno una grande influenza sul mondo». Che il nuovo Papa «sia una svolta nel mondo a fa-vore dei poveri, dei diritti umani, del dialogo con il mondo arabo e islami-co e della pace», è l’auspicio espres-so in una nota dalla Comunità del mondo arabo in Italia (Comai). «Da settimane — si legge in una nota del Comai — noi e la maggior parte dei media arabi pensavamo che il prossi-mo Papa fosse americano. È stato eletto un latino-americano. Facciamo gli auguri e diciamo all’America di impegnarsi doppiamente a favore della pace nel mondo e in Palesti-na». A Papa Francesco sono giunti gli auguri anche dell’imam di Roma, Mohamed Hassen, il quale auspica «rapporti di dialogo tra noi e il Vati-cano, per il bene di tutta l’umanità. Preghiamo Dio — ha sottolineato — che lo aiuti a svolgere questa nuova missione con successo». Infine, in una lettera inviata al Pa-pa, il dalai lama si è congratulato per la «storica» elezione e per la de-cisione del Papa di scegliere il nome Francesco, mai usato dai suoi prede-cessori. Il leader spirituale tibetano ha vo-luto esprimere la sua «sensazione di gioia. Nonostante la mia scarsa co-noscenza di santi cattolici — ha scrit-to rivolgendosi direttamente al Papa — conosco san Francesco avendo vi-sitato Assisi. Sono commosso nell’apprendere che questo è il nome da te scelto per il tuo papato».

© Osservatore Romano - 15 marzo 2013