Il Talmud giorno per giorno

talmud babiROMA, 25. Il Talmud in versione italiana è sbarcato anche sulla rete. Da qualche tempo, infatti, cliccando sul sito www.torah.it è possibile studiare il testo sacro dell’ebraismo, grazie all’opera del professor Avraham Tennenbaum, che anima sulla rete la pagina quotidiana della Ghemarà (il commento analitico della Mishnah, la raccolta delle discussioni dei maestri più antichi). Così, anche chi non ha confidenza con l’aramaico e l’ebraico può navigare sul web e per un’ora al giorno studiare quello che è definito, insieme al Tanakh (la Bibbia ebraica), il libro per eccellenza del canone rabbinico. E se per un giorno si salta la lezione su internet, non c’è problema perché tutto è archiviato ed è a disposizione dell’utente. Basta collegarsi al sito e andare sulla sezione testi dell’homepage e cliccare su Daf Yomi (la pagina quotidiana) di Tennenbaum. Il metodo seguito del Daf Yomi ha riscosso negli ultimi anni molto interesse, attestando la rinascita e il moltiplicarsi dello studio talmudico. Grazie alla rete si può utilizzare questo tipo di programma anche seguendo le lezioni da casa, basta avere a portata di mano un personal computer o uno smartphone. Il Daf Yomi nacque nel 1923, anno in cui rabbi Meir Saphiro elaborò il programma di studio dei sessantatré libri che compongono il Talmud babilonese. Il rabbino di Lublino indicò lo studio quotidiano di una pagina talmudica, il Daf Yomi, cosicché gli studiosi di Gerusalemme, Mosca, New York e Roma potessero applicarsi quotidianamente sulla stessa pagina di Ghemarà. L’intera collezione talmudica è composta da 2.711 pagine e per coprirne l’intero studio, dedicando una pagina al giorno, servono sette anni e cinque mesi. L’imp ortanza dell’insegnamento di Meir Shapiro sta nell’aver affermato la necessità di un rapporto quotidiano, costante, stabilito tra l’ebreo con il testo sacro, il Talmud, e tra l’ebreo e i suoi correligionari, sparsi ovunque nel mondo, nell’affrontare lo stesso testo, giorno per giorno, confrontandosi, pensando e parlando dello stesso argomento. L’obiettivo, dunque, era quello di riunire con cadenza quotidiana gli ebrei di tutto il mondo nello studio della medesima pagina talmudica diffondendo così i fondamenti del pensiero ebraico e consentendo anche ai meno istruiti la possibilità di completare le 2.711 pagine del Talmud «L’idea — si legge in un’intervista al professor Tennenbaum sul mensile ebraico “Shalom” — è nata quando è venuto a New York il rabbino capo di Napoli, rav Shalom Bahbout. In quell’occasione, parlammo di un progetto di Divré tora sulla rete, che scaricai su youtube e successivamente sul sito www.torah.it. Nell’agosto scorso, quando fu completato il ciclo settennale precedente del Daf Yomi, pensai che per gli ebrei italiani fosse giunto il momento di partecipare con l’inizio del nuovo ciclo. Mi sono informato e ho saputo che non esisteva un programma del genere in lingua italiana, al che mi sono dato da fare per iniziare». Tennenbaum, inoltre, dà alcuni suggerimenti sul metodo di studio del Talmud in rete. «Prima di ogni lezione — spiega — bisogna cercare di leggere tutta la pagina, anche se non si capisce, non importa. Si deve compilare l’elenco dei vocaboli incompresi che poi si riempirà seguendo la lezione. Poi, la stessa pagina, dopo essere stata studiata sul web, deve essere ripassata minimo due volte. Infine, man mano che si accumulano le pagine studiate, è garantito che si diventerà un talmid chacham (studente saggio), poiché le parole e le espressioni aramaiche vengono ripetute periodicamente e di conseguenza assorbite».

 

© Osservatore Romano - 26 aprile 2013