Il pellegrinaggio degli ebrei a El Ghriba

tunisia-sinagogaDjerba, 29. Centinaia di fedeli hanno partecipato ieri, domenica, ai riti religiosi che hanno concluso il tradizionale pellegrinaggio alla sinagoga El Ghriba, nelle vicinanze di Djerba, la località che dà il nome alla grande isola situata di fronte alle coste della Tunisia. La sinagoga è la più antica di tutto il continente africano e costituisce per i pellegrini, provenienti anche dall'Europa, meta annuale di visita in occasione del trentatreesimo giorno successivo alla Pasqua ebraica.

La costruzione risale al 566 avanti Cristo e, secondo la tradizione, fu costruita dagli esuli ebrei che utilizzarono la pietra salvata dalla distruzione del primo tempio di Gerusalemme, edificato da re Salomone. Quella di Djerba è la più antica comunità ebraica del Maghreb. El Ghriba, il nome della sinagoga (che si trova nel quartiere ebraico di Hara Sghira), significa "straniera, sorprendente, solitaria" e molte sono le leggende attorno alla sua origine. Gli ebrei di Djerba si distribuiscono in due quartieri: Hara Sghira e Hara Kebira (il grande quartiere ebraico che si trova alla periferia di Houmt Souk, capitale amministrativa dell'isola). Il pellegrinaggio, durato tre giorni, si è svolto in un clima tranquillo, senza che vi fossero incidenti. Le autorità tunisine - riferisce la France Presse - hanno infatti garantito la massima protezione al luogo di culto che, nel 2002, era stato teatro di un attentato terroristico. Il pellegrinaggio era inoltre stato sospeso nel 2011, durante un crescendo di proteste popolari in Tunisia, e ripreso poi, l'anno successivo, in maniera limitata. Secondo gli organizzatori, citati dall'agenzia di stampa, "l'affluenza è stata relativamente soddisfacente". L'evento si era iniziato il 26 aprile e, dopo la sospensione dello Shabbat, è proseguito fino a ieri, con la processione finale verso la sinagoga, vissuta in un clima di gioia, con i fedeli che hanno intonato canti percorrendo le antiche strade della città di Djerba. Altro momento intenso è stato quello delle benedizioni. "Tutto si è svolto per il meglio", ha sottolineato il responsabile della comunità ebraica di Djerba, Perez Trabelsi, il quale ha inoltre auspicato che "il prossimo anno i partecipanti al pellegrinaggio diventino migliaia".

(©L'Osservatore Romano 29-30 aprile 2013)