Vaticano-Israele, c'è l'accordo su tasse e Cenacolo

bandiera-vaticano-nazarethIl 3 e 4 giugno nuova riunione a Roma per definire gli ultimi due contenziosi rimasti: un parcheggio nel Monte Sion e un luogo di culto a Cesarea

ANDREA TORNIELLI

Gerusalemme L'accordo tra Vaticano e Israele sul regime fiscale delle proprietà della Chiesa e sulla gestione di alcuni dei luoghi santi si avvicina: mancano da definire, riferiscono fonti israeliane, le questioni relative a due proprietà a Cesarea e a Gerusalemme. Il Cenacolo sul Monte Sion, luogo dove secondo la tradizione Gesù celebrò l'Ultima Cena, tornerà a essere luogo di culto cattolico.

Vi si potrà celebrare messa e verrà gestito dalla Custodia Francescana, anche se la proprietà rimarrà nelle mani dello Stato di Israele e non tornerà ai francescani che anticamente lo possedevano. È ciò che viene stabilito nel «Protocol Activity», un protocollo permanente tra la Santa Sede e lo Stato di Israele che entrambi le parti hanno già definito.

È stato ormai raggiunto, riferiscono le stesse fonti, anche l'accordo circa l'esenzione fiscale delle proprietà della Chiesa. I Luoghi Santi come pure i luoghi di culto e i cimiteri cattolici saranno completamente esenti dal pagamento, mentre dovranno versare una tassa gli edifici o le parti di edificio adibiti ad attività commerciali come vendita di souvenir, i bar, i ristoranti.

La delegazione vaticana e quella israeliana si incontreranno di nuovo a Roma i giorni 3 (incontri tecnici bilaterali) e 4 giugno (plenaria). È difficile prevedere che in questa occasione l'accordo venga definitivamente siglato dopo un processo difficile durato molti anni e costellato da molte crisi. Sia Israele che la Santa Sede avranno infatti capi-delegazione neofiti: per lo Stato ebraico il nuovo viceministro degli Esteri Zeev Elken, per il Vaticano il nuovo sottosegretario per i rapporti con gli Stati Antoine Camilleri.

Da quanto si apprende le due questioni rimaste ancora sul tavolo senza soluzione riguardano un parcheggio sul Monte Sion, dove sorge anche il Cenacolo, e un luogo di culto a Cesarea. Il parcheggio è un'area della quale la Custodia rivendica la proprietà. Ma lo Stato d'Israele ritiene di non poter cambiare la destinazione d'uso e dunque vuole offrire in cambio alla Custodia un pezzo di terra in un'altra area.

Diversa è la situazione della zona archeologica di Cesarea. Qui il patriarcato latino aveva una piccola chiesa dove si faceva memoria di San Paolo, che da Cesarea partì per raggiungere Roma. Dopo la nascita dello Stato d'Israele l'area venne espropriata la chiesetta demolita. Ora la Santa Sede chiede di avere un luogo di culto nella zona. L'area archeologica, dove ci sono ancora i resti di un'antica chiesa crociata, è parco nazionale e come tale non può essere toccato né concesso in uso esclusivo. Vaticano e Israele stanno lavorando per trovare una soluzione che preveda o la possibilità di accesso e di culto in un luogo all'interno dell'area, senza che ne venga attribuita la proprietà alla Chiesa, oppure l'individuazione di un'area esterna sulla quale far nascere una casa per pellegrini.

La trattativa è stata lunga e complicata. A leggere i comunicati ufficiali sembra che sempre si siano fatti passi avanti, come pure già innumerevoli volte - soprattutto da parte israeliana - è stato annunciato che si era ormai in dirittura d'arrivo. Questa volta sembra proprio la meta sia vicina. Se non il 4 giugno, forse alla prossima riunione bilaterale.

© http://vaticaninsider.lastampa.it - 28 maggio 2013