Strage in moschea Canada: mons. Spreafico (Cei), “ogni violenza è da condannare tanto più se fatta a uomini in preghiera”

Spreafico cei“Ribadiamo che ogni violenza è da condannare e tanto più una violenza fatta a uomini in preghiera, di qualsiasi credo questi uomini e donne siano”. È la solidarietà espressa da monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale Cei per l’ecumenismo e il dialogo, alla comunità musulmana colpita ieri nella città di Québec, in Canada, da un attentato. “La comunità musulmana ha tutta la nostra solidarietà – afferma il vescovo – e il pensiero va a quelle povere persone che mentre pregavano sono state uccise. Sentiamo profonda unità con loro anche per quello che è successo in Francia a padre Hamel e in tante parti del mondo laddove sono stati colpiti uomini e donne di fede. Questo non deve mai succedere. Ricordiamo sempre quel che ribadito Papa Francesco ad Assisi, che solo la pace è santa, mai la guerra e la violenza”. “Viviamo in un mondo globalizzato dove sono aumentate le paure e dove l’altro diventa spesso un nemico”, osserva poi il vescovo Spreafico che preferisce però non parlare di “scontro di civiltà” e mette in guardia dal rischio di “etichettare gli altri come violenti solo perché appartengono a un mondo culturale o religioso”. Da qui un appello forte alla politica: “Ci sono alcuni che approfittano della rabbia e della paura per la loro crescita numerica. Questo non va bene. Oggi non possiamo assolutamente, soprattutto in politica, incanalare la rabbia e la paura dando risposte contro l’altro, perché ciò non fa il bene di nessuno, neanche di quelli che pensano di fare gli interessi di un Paese. Non mi sembra la risposta migliore alla violenza e al terrorismo. Sono profondamente convinto che o percorriamo con pazienza e tenacia la via del dialogo come Papa Francesco ci invita a fare ogni giorno, o imbocchiamo la strada sbagliata. Tutte le strade diverse dal dialogo, non porteranno mai alla pace. Questo è certo”.

©  http://agensir.it/quotidiano/2017/1/31/