Vaticano Pietro e Paolo per cattolici e ortodossi. Memoria di unità nella diversità. Le parole di Francesco e la lettera di Bartolomeo

Delegazione del Patriarcato Ecumenico oggi da Papa Francesco(Stefania Falasca) Pietro e Paolo stretti in un abbraccio. L’iconografia li rappresenta così. È la «profezia dell’unica comunione ecclesiale nella quale le legittime differenze debbono convivere». Una «piena comunione» che non sia «uniformità omologata»
. Cosa significa perciò per i cattolici e gli ortodossi celebrare insieme la festività dei due apostoli? Significa fare «memoria di unità nella diversità». È quanto ha ricordato papa Francesco ricevendo ieri mattina in udienza la delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, giunta a Roma per la solennità degli Apostoli Pietro e Paolo. «I due discepoli di Gesù – ha sottolineato il Papa – hanno servito il Signore con stili differenti e in modo diverso» e «pur nella loro diversità, entrambi hanno dato testimonianza dell’amore misericordioso di Dio Padre, del quale ciascuno, a suo modo, ha fatto profonda esperienza, fino ad offrire in sacrificio la propria vita». Per questo, sin da antichissimi tempi, la Chiesa in Oriente e in Occidente riunisce in una sola celebrazione la memoria del martirio di Pietro e di Paolo. «Lo scambio di delegazioni tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli, in occasione delle rispettive feste patronali – ha affermato il Papa – accresce in noi il desiderio di ristabilire pienamente la comunione tra cattolici e ortodossi, che già pregustiamo nell'incontro fraterno, nella preghiera condivisa e nel comune servizio al Vangelo».

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©  http://ilsismografo.blogspot.it/2017/06/vaticano-pietro-e-paolo-per-cattolici-e.html   27.6.2017