Processo di trasformazione delle Chiese riformate in Svizzera. Per rispondere ai bisogni della società

svizzeraL'Osservatore Romano
Per rispondere ai bisogni di una società in cambiamento, diverse Chiese riformate in Svizzera stanno ridisegnando il loro futuro «rinnovando» la loro visione e i loro programmi. «Il nostro obiettivo — sottolinea Alexandra Deruaz, codirettrice della Chiesa protestante di Ginevra — è essere una Chiesa di testimoni.
Per noi riformati, è in corso una reale rivoluzione». «Proseguiremo il cambiamento di una Chiesa minoritaria, che deve essere sempre più testimone nella società civile. Si tratta di rinnovare le forme di attività e di culto» afferma Xavier Paillard, presidente del Consiglio sinodale della Chiesa riformata evangelica del cantone di Vaud (Epg).
La diminuzione delle risorse finanziarie e del numero di membri — riferisce il sito Riforma.it — ha portato le varie Chiese riformate della Svizzera francofona a interrogarsi anche sul loro ruolo nella società. Nel 2014, l’Epg ha adottato una nuova “visione” basata su tre impegni principali: la testimonianza, l’incontro aperto a tutti e la diversificazione delle forme di culto. Su questa base, lo scorso settembre il concistoro ha votato alcune linee strategiche: «Si tratta — spiega Deruaz — di ravvivare la vita comunitaria, mettendo l’accento soprattutto sui giovani e sull’incontro con le persone che si sono allontanate dalle Chiese. All’inizio di questo 2018, stiamo sviluppando un modo di mettere in pratica queste linee strategiche grazie alla consultazione fra pastori, diaconi e volontari».
La stessa preoccupazione è condivisa anche dalle Chiese dei cantoni di Berna-Giura-Soletta: dal 2015 al 2017 l’Unione sinodale ha realizzato un processo collettivo di rinnovamento chiamato «Visione Chiesa 21». «Questa visione — spiega Bertrand Baumann, responsabile della comunicazione delle Chiese di quest’aree — ha suscitato uno slancio autentico all’interno delle singole comunità. Noi le accompagneremo per mettere in pratica concretamente tale visione, attraverso conferenze e strumenti pratici».
Per quanto riguarda la Chiesa riformata evangelica del cantone di Neuchatel (Eren), alla fine del 2017 è stato lanciato il progetto «Eren 2023» che permetterà alle varie componenti dell’Eren di esprimersi, per definire «le principali linee di impegno e di vita».
Analogamente, la Chiesa evangelica riformata del cantone di Friburgo (Eerf) si interroga sul ruolo che può svolgere nella società attuale. «Nel 2018 — spiega Pierre-Philippe Blaser, presidente del consiglio sinodale dell’Eerf — saremo guidati verso tre direzioni principali: il consolidamento del nostro statuto, l’approfondimento del senso delle nostre attività, realizzando un insieme organico di tutto ciò che proponiamo, e la sperimentazione di nuove modalità d’incontro».
Infine, le Chiese di Berna-Giura-Soletta dovranno affrontare anche dei cambiamenti strutturali. «Una buona parte del nostro impegno nei prossimi anni sarà concentrata nella messa in pratica della nuova legge sulle Chiese nazionali», rileva Baumann. «Questa legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2020 implicando il trasferimento della gestione del corpo pastorale, dal punto di vista dei rapporti di lavoro, dallo stato alla Chiesa. «Dovremo riorganizzarci in funzione di queste nuove basi legislative, che avranno conseguenze finanziarie, sociali e amministrative».


©  L'Osservatore Romano, 15-16 gennaio 2018

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