Messaggio del Papa al quarto forum europeo ortodosso-cattolico

dialogo interreligioso 13 zoomMINSK, 4. Un appello per la tutela della libertà religiosa in Europa e l’augurio che i cristiani del continente europeo sappiano con «dolcezza» e «rispetto» sempre «rendere ragione della speranza che è in loro». È quanto Papa Francesco esprime nel messaggio di saluto ai partecipanti al quarto forum europeo ortodosso-cattolico che, dal 2 al 6 giugno, si svolge a Minsk, capitale della Bielorussia, sul tema «Religione e diversità culturale: sfide per le Chiese cristiane in Europa».
Un’iniziativa promossa dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’E u ro p a (Ccee), insieme con il patriarcato ecumenico e in accordo con le Chiese ortodosse presenti in Europa. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, e indirizzato al nunzio apostolico in Bielorussia, Claudio Gugerotti, il Papa manifesta il suo plauso per l’iniziativa, augurando che «i lavori favoriscano il consolidarsi di rapporti di amicizia e di comunione». In particolare, si auspica «che in Europa la libertà religiosa sia tutelata in tutti i suoi aspetti e che i cristiani possano sempre con dolcezza e rispetto e con una retta coscienza rendere ragione della speranza che è in loro». L’appuntamento — spiegano gli organizzatori — nasce «dalla volontà di discutere questioni antropologiche e pastorali d’importanza cruciale per il presente e il futuro dell’umanità con lo scopo di aiutare a definire delle posizioni comuni sulle questioni sociali e morali». Alla base dell’incontro non vi è, dunque, la ricerca di un punto comune nella discussione dottrinale che, come è noto, è riservata alla Commissione mista internazionale di dialogo teologico. Il tema centrale del forum — che si svolge a porte chiuse — viene affrontato seguendo varie sfaccettature e piste di lavoro: «La religione e la realtà culturale in Europa oggi»; «Il ruolo dei valori umani e cristiani nelle società europee multiculturali contemporanee»; «La libertà religiosa»; «Il ruolo delle Chiese nella promozione della sapienza cristiana e la necessità del dialogo interreligioso» e, infine, «La ricostruzione morale dell’E u ro p a » . Ai lavori, introdotti dall’e s a rc a patriarcale della Bielorussia, il metropolita Pavel di Minsk e Sluzk, e dall’arcivescovo di Minsk-Mohilev, Tadeusz Kondrusiewicz, partecipano dodici rappresentanti di Chiese ortodosse e altrettanti delegati della Chiesa cattolica. All’incontro, aperto con una preghiera per la pace in Europa e in Ucraina, prende parte anche il presidente del Ccee, cardinale arcivescovo di Esztergom-Budapest, Péter Erdő, che ai microfoni di Radio vaticana, ha spiegato come l’obiettivo del forum sia quello di cercare «di capire come rispettare, in modo cristiano, questa ricchezza, che si manifesta anche nella diversità dei popoli, delle culture, delle nazioni, perché l’Europa è un continente speciale, dove ci sono molti Paesi, nazioni, che hanno una propria lingua, una propria storia, una propria cultura», ma dove «tutti, da mille anni, crescono e si sviluppano in base all’ispirazione del cristianesimo». La fede cristiana «non toglie la specificità delle culture, ma dà un’ispirazione, perché tutti possano sviluppare la propria genialità».

© Osservatore Romano - 5 giugno 2014