Il cardinale Dolan a sostegno della libertà religiosa in Ucraina

dolan 2Insieme a molti altri nella comunità di New York, sto seguendo la situazione cupa in Ucraina con allarme crescente.

Lo scorso agosto, ho avuto l'onore di far parte della dedicazione della cattedrale ucraina della Resurrezione della Chiesa greco-cattolica, a Kiev, ed ero impressionato dalla giovinezza e dalla vitalità di una Chiesa che era stata affamata, calpestata, imprigionata, torturata, perseguitata e martirizzata da Hitler, Stalin e non solo. Con migliaia di altri, ho lodato Dio per una nuova primavera che sembra arrivare, in cui la democrazia, i diritti umani e la libertà religiosa nascessero anche in Ucraina.

Quelle speranze estive sono ormai diventate fredde come questo giorno d'inverno a New York. Ciò che era iniziato come fonte di ispirazione, di preghiera, di pace, di protesta potente, soprannominato il Movimento Euromaidan, caratterizzato dalla preghiera e dai canti di ebrei, ortodossi e cattolici, si è trasformato in qualcosa di brutale e doloroso, con i teppisti del governo che sono contenti di poter maltrattare e molestare le centinaia di migliaia di ucraini patriottici, e con leggi oppressive rapidamente approvate per sopprimere la libertà.

Due uomini che ammiro profondamente - l'Arcivescovo Metropolita di Kiev, il capo della Chiesa greco- cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, e il vescovo Borys Gudziak, uno dei fondatori della promettente Università Cattolica di Ucraina - sono in contatto con me. Sono stati i leader che più di tutti hanno invitato alla pace e alla moderazione, insistendo sull'importanza della dignità umana, dei diritti civili e del ruolo della religione nella ricostruzione e nel rinnovamento dell'Ucraina. Devono affrontare enormi difficoltà, e cercano invano alleati nella loro nobile causa.

Noi cattolici degli Stati Uniti non possiamo lasciare che questi ucraini coraggiosi, la cui fedeltà alle loro convinzioni religiose è sopravvissuta “alle prigioni, al fuoco e alla spada”, siano lasciati solo. Essi meritano il sostegno delle nostre voci e delle nostre preghiere.

Né possiamo, come cittadini americani, sopportare una loro sconfitta, e quindi chiediamo al nostro governo di stare dalla loro parte.

© www.novaeterrae.eu - 27 gennaio 2014