Siria, ragioni di una vittoria -Di Il Simplicissimus

soldati russi in SiriaSiria, ragioni di una vittoria  -Di Il Simplicissimus

Alle volta sembra di sognare e ci si darebbe dei pizzicotti per svegliarsi. Ma regolarmente ci si accorge che è tutto maledettamente vero, che la realtà è diventata uno sceneggiato. Non parlo del fatto che gli Usa abbiano in sostanza obbligato Al Qaeda e i gruppi di mercenari “democratici” di attaccare con tutte le forze rimaste e le armi concesse le truppe siriane fra il confine turco e Deir Ezzor nel tentativo peraltro fallito di riprendersi la città, ma soprattutto per cercare di impedire che le truppe siriane riconquistino i pozzi di petrolio che sorgono sul legittimo territorio siriano. Sono state persino aperte le dighe sull’Eufrate per aumentare la portata d’acqua e dunque rendere più difficile ai siriani il passaggio del fiume anche a costo di danneggiare gravemente le popolazioni. Ma già ci sono molti reparti al di là del fiume.
Del resto che gliene frega agli “eccezionali”? Ma non è certo questo doppio, triplo, quadruplo gioco americano e occidentale che può stupire essendo diventato un modus vivendi et operandi, quanto l’assoluta oscurità del quadro generale che regna nelle cosiddette opinioni pubbliche occidentali, ormai pastorizzate dai media main stream. Due settimane fa un alto ufficiale francese, Michel Goya, assistente del capo di stato maggiore per quanto riguarda i “nuovi conflitti” e insegnante dell’Istituto strategico della scuola militare ha pubblicato un breve saggio di 15 pagine ( qui per chi conosce il francese o vuole scaricare l’intero testo in Kindle) in cui analizza lucidamente i motivi per cui i russi con un dispiegamento di mezzi molto inferiore a quelli occidentali e spese cinque volte inferiori hanno colto un enorme e inatteso successo.

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2017/10/09