LIBANO - I Vescovi maroniti: no a interferenze dei servizi di sicurezza nelle elezioni politiche

libano interferenzeBkerkè (Agenzia Fides) – Il processo elettorale che porterà il Libano a votare il prossimo 6 maggio per rinnovare la composizione dell'assemblea parlamentare nazionale deve garantire elezioni libere e indipendenti, e va difeso da ogni pericolo di interferenza da parte di “ministeri, amministrazioni pubbliche o servizi di sicurezza”. Lo hanno chiesto i Vescovi maroniti, riunitisi mercoledì 7 marzo presso la sede patriarcale di Bkerké, sotto la presidenza del Patriarca Bechara Boutros Rai. Alla fine della loro riunione periodica, i Vescovi maroniti hanno anche richiamato la difficoltà incontrata da molti libanesi nel comprendere il funzionamento della legge elettorale, basata su un sistema proporzionale e sull'uso delle preferenze. Le incertezze e le incomprensioni relative al sistema elettorale rischiano, secondo i Vescovi maroniti di compromettere “un'opportunità concreta per realizzare un effettivo cambiamento democratico".
Quelle del prossimo 6 maggio saranno le prime elezioni politiche generali convocate in Libano dal 2009. Il rinnovo dei membri del Parlamento si sarebbe dovuto avvenire nel 2013, ma le elezioni sono state rinviate più volte dallo stesso Parlamento in carica, anche a causa dell'instabilità regionale e del lungo periodo di vacatio della carica presidenziale nel Paese dei cedri, durata quasi due anni e mezzo e conclusasi il 31 ottobre 2016 con l'elezine del nuovo Presidente, l’ex generale Michel Aoun, cristiano maronita.

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8.3.2018