Israele al voto per la seconda volta in 5 mesi

Israele al voto AFP or licensors cq5dam.thumbnail.cropped.750.422Gli elettori chiamati nuovamente alle urne nel 2019: si tratta del quarto voto dal 2013 ad oggi. I due partiti che vinsero le elezioni lo scorso mese di aprile sono dati anche questa volta in testa nei sondaggi

Andrea De Angelis - Città del Vaticano

“Un’elezione serrata”. Così l’ha definita la Casa Bianca, così l’ha descritta il premier uscente Netanyahu parlando con i giornalisti presso la sezione dove, accompagnato dalla moglie, si è recato questa mattina a votare. Lo dicono i sondaggi, così come i risultati dello scorso aprile: i due partiti principali sono vicinissimi nelle percentuali, ma la questione è se lo saranno anche il giorno dopo i risultati. Se riusciranno, dunque, a formare quella maggioranza che non si è materializzata negli ultimi mesi, portando nuovamente gli israeliani al voto per la quarta volta in sette anni.

Testa a testa tra due partiti

Una sfida tutta interna al centrodestra, proprio come cinque mesi fa. Da un lato il Likud, partito di Netanyahu, dato nei sondaggi praticamente alla pari con l’altro partito principale, la coalizione “Bianco e Blu” dell’ex capo di Stato maggiore Gantz. Lo stesso duello andato in scena lo scorso aprile, quando alle urne entrambe le forze politiche raccolsero il 26% dei voti. Ad impedire la creazione di una maggioranza stabile fu il passo indietro di Israel Beytenu, compagine di destra guidata da Lieberman che non sostenendo l’Esecutivo, bloccò a 60 i seggi della coalizione, che invece devono essere 61 per avere la maggioranza. Appare invece ancora notevole il ritardo delle forze politiche di sinistra, con i laburisti che alle elezioni di aprile si fermarono al 4,4% e Meretz, partito laico di sinistra, al 3%. Secondo i sondaggi anche stavolta insieme otterranno una decina di seggi.

L’appello al voto   -   leggi tutto