Beirut è distrutta: arrivano i primi aiuti umanitari

Un quartiere di Beirut dopo lesplosione ANSADopo l’esplosione di ieri sera le vittime sono oltre cento e quattromila i feriti. Gli ospedali sono al collasso. Solidarietà da parte del cardinale Bechara Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, che chiede un fondo Onu per affrontare la crisi

Michele Raviart – Città del Vaticano

Quello che rimane di Beirut dopo le due esplosioni provenienti dal deposito di nitrato di ammonio nel porto della città è uno scenario devastante. Oltre alle cento persone rimaste uccise finora e agli oltre 4000 feriti, è gran parte del tessuto urbano della capitale del Libano ad essere stato distrutto. Si calcola che siano fino a 250 mila le persone rimaste senza riparo a causa del crollo di case, chiese, ospedali, alberghi ed edifici pubblici.

Come una guerra

 “Una scena di guerra senza una guerra”, l’ha definita il cardinale Bechara Rai, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, in un appello alla solidarietà pubblicato stamattina, in cui parla di una città “ferita” e “devastata”. “Beirut non ha mai visto niente di simile prima, è una città distrutta, gente che giace per le strade, danni ovunque”, è stato invece il commento del governatore della capitale, Marwan Abboud.
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