Iraq, rinvio sine die per il nuovo presidente della Repubblica

stalloLe forze politiche irachene hanno deciso lunedì 7 febbraio di mantenere in stallo l'elezione del presidente della Repubblica, per darsi più tempo per trovare un accordo sui ministri del nuovo governo. In Parlamento, al momento del voto, erano presenti meno di un quinto dei rappresentanti del popolo

Andrea De Angelis - Città del Vaticano 

Non una mera divisione dei ministeri, ma una rigorosa prassi da seguire perché risalente a quasi vent'anni fa. Il Parlamento iracheno non ha ancora trovato l'accordo per eleggere il nuovo presidente della Repubblica per diversi fattori. Tra i principali, la convenzione affermatasi dopo la deposizione del presidente Saddam Hussein nel 2003, in base alla quale il capo dello Stato deve essere curdo, il presidente del Parlamento musulmano sunnita e il capo del Governo musulmano sciita.

Uno stallo che blocca anche il governo 

Un mese fa il nuovo Parlamento si era riunito e aveva eletto Muhammad Halbusi come nuovo presidente dell'Assemblea, avviando così tutte le altre procedure istituzionali, compresa quella della scelta del presidente della Repubblica. Quest'ultimo infatti, una volta eletto, deve entro 15 giorni dare l'incarico di formare un governo al premier, con la conseguente scelta dei ministri. Visto l'assoluto stallo in tal senso, le principali forze politiche hanno deciso di non presentarsi per il voto, congelando di fatto il processo istituzionale. Così la conta dei deputati nell'emiciclo di Baghdad è durata pochi minuti: 58 presenti su 329 totali.
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