MONACI DI TIBERINE “RICORDO ANCHE NEI MUSULMANI”

“Il loro ricordo è ancora molto vivo, non solo tra i cristiani ma anche tra gli amici musulmani. E a ricordarli, in modo particolare, sono le popolazioni che abitano nei dintorni del monastero. Ci hanno insegnato la fedeltà a Dio e al suo popolo.”. A 13 anni dalla loro morte, la memoria dei sette monaci trappisti, avvenuta nel marzo 1996, a Tiberine, è sempre molto forte, come dichiarato al Sir da mons. Ghaleb Moussa Abdalla Bader, arcivescovo di Algeri, parlando a margine dell’incontro della Comunità di sant’Egidio sul tema “Il futuro è vivere insieme - Cristiani e musulmani del Medio Oriente in dialogo”. “Significativa, ai fini del messaggio che questi religiosi ci hanno lasciato nel campo del dialogo – rivela l’arcivescovo - è stata una recente iniziativa, la Carovana della speranza, promossa da un gruppo islamico sufi che festeggiava il suo centenario. Questa è passata in tutte le città dell’Algeria incontrando i giovani, molti dei quali scoraggiati dalla situazione attuale, e infondendo in loro la speranza nel futuro”. “La carovana è passata nei pressi del monastero dove si è fermata per un giorno intero per fare memoria dei sette monaci. Da quello che si sa nel monastero si riunivano cristiani e musulmani per pregare insieme. Allo stesso modo oltre 100 musulmani e 50 cristiani hanno passato la giornata nel monastero con gli abitanti del villaggio vicino che hanno offerto il cous cous ai presenti. Gesti semplici ma sentiti per dire a tutti che la memoria è ancora viva”. Circa le recenti rivelazioni della stampa francese che vedrebbero la morte dei religiosi causata da un errore dell’esercito di Algeri e non da un’azione dell’islamismo armato, come sostenuto in questi anni, mons. Abdalla Bader si è detto certo che “chi ha ucciso, e perché, degli uomini che hanno dedicato la loro vita alla preghiera non aveva motivo per farlo. Non spetta alla Chiesa cercare la verità di questi fatti, anche se vorremmo saperla. Dopo 13 anni stiamo ancora aspettando”.

© SIR - 22 febbraio 2010