IRAQ: MONS. NONA (MOSUL), DIMEZZATA LA POPOLAZIONE CALDEA

Si è praticamente dimezzata, passando da 20 mila a 10 mila, la popolazione cattolica caldea di Mosul dopo le ripetute violenze anticristiane culminate lo scorso 2 maggio con l’attentato ad un convoglio di bus che trasportava studenti cristiani provenienti dal villaggio di Qaraqosh. E’ quanto emerge da un’intervista rilasciata al SIR (clicca qui) dall’arcivescovo caldeo della città, mons. Emil Shimoun Nona. “Molte famiglie sono tornate in città. Tuttavia c’è anche chi non fa più rientro preferendo emigrare direttamente all’estero e sono quelli che hanno maggiori possibilità economiche o maggiore istruzione come medici, professionisti e professori. A restare sono le famiglie più povere quelle che hanno più bisogno di aiuto e sostegno. Questo pone delle difficoltà anche sul piano pastorale avendo una comunità sempre più piccola e a tratti scoraggiata. Oggi a Mosul città ci sono circa 1000 famiglie cristiane per un totale di poco meno di 5000 fedeli. Nella diocesi intera le famiglie salgono a circa 3500 per arrivare a circa 10 mila cristiani. Prima eravamo più del doppio”. Una comunità che “ogni giorno deve fronteggiare quel nemico invisibile che è la paura”. La sensazione “è sempre quella di essere nel mirino di qualcuno, non sappiamo di chi e perché, che vuole farci del male. La paura di essere colpiti in ogni momento resta elevata”.

© SIR - 26 giugno 2010