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Betlemme, 3. I rappresentanti della Chiesa greco-ortodossa, della Chiesa apostolica armena e del Patriarcato latino, che condividono il possesso della Chiesa della Natività a Betlemme, hanno firmato un accordo, alla presenza di esponenti dell'Autorità palestinese, per procedere alla ristrutturazione del tetto dell'antica chiesa che sorge sul luogo dove, secondo la tradizione neotestamentaria, è nato Gesù.

L'accordo è stato sottoscritto ieri dal Patriarca greco-ortodosso Teofilo iii, dal Patriarca armeno Torkom ii Manoukian e dal francescano Pierbattista Pizzaballa, custode di Terrasanta. Alla cerimonia per la firma hanno partecipato il primo ministro dell'Autorità palestinese Salam Fayyad, il ministro per il turismo Ziad al-Bandak e il responsabile del gruppo internazionale incaricato di eseguire il restauro, l'architetto Remigio Rossi.
Per l'esecuzione dei lavori di restauro - rende noto l'agenzia AsiaNews - l'Autorità palestinese ha messo a disposizione un milione di dollari. La prima fase dei lavori di restauro del tetto durerà circa cinque mesi ma non è stata ancora precisata la data d'inizio dei lavori.
In occasione della firma, padre Pizzaballa ha dichiarato:  "Questo è l'inizio di un nuovo modo di vivere insieme a Betlemme. Questa basilica, molto antica e bisognosa di restauro, è divenuta il simbolo della nostra incapacità di dialogare. Spero che essa ora diverrà, al contrario, il nuovo spazio dove le Chiese potranno dimostrare la loro capacità a collaborare".
La parte più antica dell'edificio della chiesa della Natività di Betlemme risale al IV secolo ma il tetto di legno che attualmente la ricopre venne costruito nel 1400. Secondo un recente studio effettuato dall'Unesco, lo stato di conservazione della copertura è deteriorato a tal punto che le infiltrazioni d'acqua mettono in pericolo i mosaici e i dipinti che adornano le pareti della chiesa. L'ultimo intervento conservativo sulle travi in legno del tetto risale a duecento anni fa.