La divina liturgia in rito siro-antiocheno

Giovedì 18 giugno, nella basilica papale di Santa Maria Maggiore, è stata celebrata la solenne liturgia eucaristica in rito siro-antiocheno nel corso della quale, a nome del Papa, il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha dato pubblica significazione della comunione ecclesiastica tra il vescovo di Roma e il nuovo patriarca di Antiochia dei Siri, Ignace Youssef III Younan. Folta la delegazione che ha accompagnato il proprio capo e pastore per professare la fede di Pietro, che fu vescovo di Antiochia, e di Paolo, che là dove i discepoli per la prima volta furono chiamati cristiani, ha predicato il Crocifisso risorto, ma anche di sant'Ignazio di Antiochia, di cui i patriarchi siri portano sempre il nome, e di sant'Efrem il Siro.
All'inizio è stata data lettura della lettera con la quale il Pontefice ha delegato il cardinale Sandri a rappresentarlo al sacro rito, che il porporato ha illustrato nell'omelia qui pubblicata:  il pallio in passato conferito anche ai patriarchi orientali è stato, infatti, sostituito dallo scambio delle sacre specie eucaristiche, quale segno e volontà di comunione interecclesiale nell'unica Chiesa cattolica guidata da Pietro e dai suoi successori.
Con i vescovi e i fedeli siri provenienti da Libano, Siria, Iraq e da altre parti del mondo, hanno partecipato alla celebrazione alcuni ambasciatori e i rappresentanti degli orientali presenti a Roma. Tra i presenti, il patriarca e prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali, cardinale Ignace Moussa i Daoud, e l'arcivescovo segretario Cyril Vasil', con i monsignori Maurizio Malvestiti e Arnaud Bérard del medesimo dicastero.
Ad accogliere i partecipanti nella basilica liberiana il cardinale arciprete Bernard Law, che ha concelebrato. La divina liturgia si è conclusa con un suggestivo canto mariano in siriaco davanti alla icona della Salus populi romani.


(©L'Osservatore Romano - 20 giugno 2009)