La forza del Vangelo per il rinnovamento dell'Europa

lituania-1Il cardinale Sodano, Legato del Papa, alla celebrazione del millennio dell'evangelizzazione della Lituania
"Oggi, la nostra Europa sembra talvolta chiudersi in se stessa, soddisfatta del suo benessere terreno, ma poi fatalmente, di fronte ai drammi che l'affliggono, volge il suo sguardo verso l'alto, cercando un messaggio di speranza. Noi cristiani siamo chiamati a darle tale messaggio:  è quello che Cristo ci ha lasciato". È la consegna del cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, ai fedeli della Lituania proprio nel giorno in cui il Paese ha celebrato il millennio dell'evangelizzazione.
Un giorno importante - come aveva sottolineato Benedetto XVI nella lettera inviata al cardinale Sodano affidandogli l'incarico di rappresentarlo alla celebrazione - poiché rappresenta un'opportunità per ravvivare il fermento religioso in tutta la nazione lituana in un momento particolarmente significativo della sua storia. Il 6 luglio infatti non solo si celebra l'inizio della missione di san Bruno - inviato mille anni fa in queste regioni da Papa Giovanni XVIii per diffondere il Vangelo - ma in tutta la nazione viene anche commemorata l'incoronazione del re Mindaugas, il cui battesimo è raffigurato in un bassorilievo che orna la cappella Lituana, nelle grotte vaticane, proprio per significare l'importanza del ruolo che la sua conversione ha avuto nella storia dell'evangelizzazione del Paese.
Per questo popolo baltico si tratta di un ritorno alle origini, un evento dunque "degno - come ha scritto il Papa nella citata lettera - di essere celebrato convenientemente", anche per sottolineare come la fede sia riuscita a rimanere radicata nell'anima della Lituania, nonostante difficili momenti storici in cui prevalsero condizioni avverse alla religione e al culto.
Sono questi i motivi per i quali Benedetto XVI ha inviato, come suo Legato, il decano del Collegio cardinalizio a presiedere la celebrazione eucaristica svoltasi lunedì scorso, 6 luglio, nella cattedrale di San Stanislao a Vilnius. Vi hanno partecipato, oltre ai vescovi della conferenza episcopale, numerosissimi fedeli. Nella sua omelia il cardinale Sodano ha brevemente ripercorso la storia di questi mille anni, da quando cioè in Lituania era approdato san Bruno di Querfurt, un nobile figlio della regione di Sassonia, inviato dal Papa. I primi lituani a essere battezzati furono i seguaci di Netimeras, un capo tribù assai noto, i quali dettero vita alla prima comunità cristiana. "Da allora - ha detto il cardinale - il lievito del Vangelo iniziò a permeare la vita di queste popolazioni e a portarle a quell'alto grado di civiltà, che oggi è l'anima della Nazione intera".
Ricordando la recente conclusione dell'Anno paolino, il cardinale ha riproposto la testimonianza dell'apostolo delle genti, il suo sentire l'imperiosa necessità di annunziare il messaggio di Cristo, affinché "sia anche il nostro impegno comune per l'avvenire". Del resto "l'esperienza bimillenaria della Chiesa - ha aggiunto - ci ha insegnato che tale opera di evangelizzazione deve svolgersi in forme complementari, se vuole essere proficua. La testimonianza personale è stata sempre la prima forma di annunzio di Cristo. Qualcuno anzi ha scritto che tale testimonianza personale è come un quinto Vangelo, che, nel solco dei primi quattro, rivela al mondo quei valori che Gesù ci ha insegnato. Così fecero, del resto, i santi della vostra terra, dal vostro patrono san Casimiro fino al vescovo Jurgis Matulaitis. Anche se talora taceva la loro lingua, parlava sempre la loro vita". Infatti per annunciare il Vangelo è sufficiente anche rendersi protagonisti di quelle "opere di amore verso il prossimo, nel quale il cristiano - ha precisato il cardinale - vede il volto di Cristo".
"Del resto, è stato lo stesso Gesù a dirci che nell'ora del giudizio saremo esaminati sull'amore, come leggiamo nel Vangelo di san Matteo:  "Venite, benedetti dal Padre mio, perché avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi... In verità vi dico:  tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto  a  me"  (Mt  25, 34-40). L'annunzio missionario sia, quindi, anche per noi oggi sempre accompagnato dalle opere di carità, da opere di assistenza ai bisognosi, da opere di educazione per la nostra gioventù, come da opere di ogni genere di promozione sociale".
Il cardinale Sodano ha quindi invitato i fedeli lituani a proseguire il loro cammino di fede "nel solco glorioso tracciato dai vostri Padri". In questo cammino non saranno soli:  "Il Papa qui mi ha inviato - ha assicurato - per essere vicino a voi in questo giorno di festa, così come lo furono sempre i successivi Vescovi di Roma nelle ore serene e tristi della vostra storia. Con il Papa vi sono vicini i vostri vescovi, che come pastori zelanti si impegnano ogni giorno per il progresso spirituale della Nazione".
Infine il porporato ha ricordato la fiducia che da secoli i lituani nutrono per la Madre di Dio, particolarmente qui venerata nel Santuario della "Porta dell'Aurora" (Ausros Vartai). "Maria  -  ha detto ancora - vi accompagni  anche  verso  l'aurora di un nuovo Millennio cristiano, per il bene della vostra Nazione e dell'Europa intera".
Li ha poi invitati a conservare e abbellire sempre di più il volto cristiano della Lituania per contribuire in tal modo anche al bene dell'Europa, "talora tentata di dimenticare la propria identità cristiana".
Certo, come in ogni costruzione umana, c'è sempre l'esigenza di un rinnovamento. Per spiegare il concetto il cardinale ha fatto l'esempio dei pescatori, quelli "che sulle vostre coste devono talora riparare la loro barca. Talora essi ne sostituiscono anche delle assi importanti, ma la barca è sempre la stessa e una volta restaurata può affrontare ancor meglio le onde del Baltico". Come insegnano dunque i pescatori è sempre possibile "rinnovare alcuni aspetti della realtà nazionale, per integrarli nel più vasto orizzonte europeo" e continuare a navigare nel mare della storia conservando la propria identità. "La Lituania - ha concluso il cardinale Sodano - è chiamata oggi dunque a conservare e anzi a incrementare la sua identità cristiana. La vostra nobile Nazione contribuirà così grandemente al vero progresso della nuova Europa". (mario ponzi)

(©L'Osservatore Romano - 10 luglio 2009)