Offrire prospettive per l'ecumenismo

Lione, 15. Si è aperta oggi a Lione la tredicesima assemblea della Conferenza delle Chiese europee (Kek) che ispirerà le proprie riflessioni al tema paolino:  "Chiamati a una sola speranza in Cristo", tratto dalla Lettera agli Efesini (cap. iv - v.4), in cui l'apostolo sottolinea l'unità del corpo di Cristo. Il tema di questa assemblea solleciterà le Chiese a continuare a infondere speranza cristiana nelle società degli anni futuri e a testimoniare il messaggio di Cristo, Signore della Chiesa e Re dell'Universo, in ogni ambito di vita.
Hanno preso parte ai lavori quattrocentoquindici rappresentanti delle Chiese integrate nella Kek, membri di organismo associati e personalità invitate, per un totale di settecento persone circa. 
I lavori dell'assemblea si concluderanno sabato 18 luglio.
Come rappresentanti della Chiesa cattolica, non aderente alla Kek, sono stati invitati alcuni membri del Consiglio delle Conferenze episcopali europee, in particolare il cardinale Jean-Pierre Ricard, vice presidente del Ccee e arcivescovo di Bordeaux, il segretario generale del Consiglio medesimo, padre Duarte da Cunha, e Thierry Bonaventura, responsabile delle comunicazioni sociali.
Oltre all'approfondimento del tema centrale, l'assemblea intende elaborare una traccia di lavoro per la Kek per il periodo 2009-2015, celebrare i cinquant'anni di vita della Conferenza medesima, offrire prospettive per l'ecumenismo in Europa, contribuire all'edificazione di un'Europa giusta e solidale.
Nei sei anni compresi tra il 2009 e il 2015 la Kek, quindi, si concentrerà su diverse tematiche di particolare importanza, soprattutto il ruolo dell'Europa nella protezione e nella tutela dei rifugiati nel xxi secolo.
Attualmente, la maggioranza dei rifugiati è ospitata dai Paesi più poveri del mondo. Negli ultimi anni - si legge in un comunicato della Kek - il numero dei rifugiati in Europa è drasticamente sceso provocando una sproporzione a livello globale. Lo status di rifugiato sta lentamente scomparendo e  migliaia  di  persone  si  trovano  in una situazione di incertezza e di precarietà.
La Conferenza delle Chiese europee, quindi, ha come obiettivo primario quello di colmare questo divario cercando di facilitare l'ingresso e una protezione efficace per i rifugiati. Più volte, in passato, la Kek si è fatta portavoce del dramma vissuto da queste persone presso gli organismi internazionali.
Migliaia di immigrati che giungono in Europa vengono spesso sfruttati e non tutti godono degli stessi diritti dei cittadini europei. Per questo la Kek è impegnata a contrastare ogni forma di schiavitù e in particolare la tratta degli esseri umani. Mentre gli sforzi congiunti di comunità internazionale, organizzazioni non governative e Chiese - prosegue il comunicato della Conferenza delle Chiese europee - hanno prodotto risultati soddisfacenti contro il dilagare della criminalità internazionale, il traffico dello sfruttamento da lavoro non è ancora stato debellato e, in particolare, quello relativo alla tratta delle donne.
Il mezzo secolo della Kek, dunque, è un'occasione importante per le sue Chiese non solo di celebrare il passato, ma anche di guardare al futuro; di qui la decisione di organizzare una "Conferenza sul futuro", quale momento di preparazione alla tredicesima assemblea.
La conferenza, che si è tenuta nel settembre del 2008, ha permesso ai partecipanti di elaborare una visione della missione della Kek fino al 2029, l'anno in cui cadrà il quarantesimo anniversario del primo raduno ecumenico europeo svoltosi nel 1989 a Basilea.
Gli esiti della conferenza e dell'intero processo di preparazione alla tredicesima assemblea, improntato ad una forte volontà ecumenica, saranno portati in questi giorni all'assemblea di Lione  e  sottoposti  a  ulteriore  riflessione e dibattito da parte di tutti i partecipanti.

(©L'Osservatore Romano - 16 luglio 2009)