ASSEMBLEA KEK: VESCOVO HUBER (GERMANIA), “UN NUOVO EQUILIBRIO” ECUMENICO

Le Chiese cristiane d’Europa sono chiamate oggi a trovare un “nuovo equilibrio” tra la molteplicità delle loro tradizioni e il “messaggio comune” che è stato loro consegnato. Unità nella molteplicità: questa la sfida a cui rispondere se i cristiani vogliono dare un contributo efficace alla costruzione dell’Europa. E’ quanto ha affermato questa mattina il vescovo Wolfgang Huber, presidente del Consiglio della Chiesa evangelica di Germania nella sua riflessione biblica con la quale si è aperta la terza giornata dei lavori della Assemblea Generale della Conferenza delle Chiese d’Europa (Kek) in corso fino al 21 luglio a Lione. “In quanto cristiani – ha detto il vescovo – siamo convinti che la nostra immagine dell’essere umano fatto ad immagine di Dio, la nostra fiducia nella forza del perdono e della riconciliazione e la nostra speranza in una vita nella giustizia e nella pace possono dare un contributo dinamico al futuro dell’Europa. Ma tutto ciò presuppone il fatto che dobbiamo stabilire legami nuovi e reciproci tra la molteplicità delle nostre tradizioni e il carattere comune della nostra fede”. Le Chiese, a parere del vescovo, sono chiamate oggi ad un ecumenismo “dinamico”: un ecumenismo cioè “non venuto dall’alto” che induce verso “l’uniformità della Chiesa”, ma “venuto dal basso che da spazio alla diversità”.
“Dare forma a questa unità – ha proseguito Huber – è il grande compito politico che attende le Chiese in Europa. La comunità ecumenica che vogliamo dare vita, non è una massa rigida ma un processo vivente. E’ un cammino sul quale troviamo costantemente degli incroci e delle biforcazioni importanti, di fronte alle quali è necessario dare un nuovo orientamento”. Il vescovo riconosce che “questo sforzo non suscita sempre entusiasmo. Molti – ammette – si sono richiusi nella loro nicchia particolare, disponendo in qualche modo di una propria camera nel mondo, perdendo di vista la visione di una casa comune”. Una fede vissuta così, prosegue il vescovo, è destinata ad essere vissuta “nella piccola cerchia di coloro che condividono le stesse idee”. Insomma, conclude Huber, la sfida ecumenica in Europa si gioca sulla capacità delle Chiese di non disperdere “il loro colore” quando si incontrano “per rendere visibile il fondamento sul quale tutti ci ritroviamo: un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”.
ASSEMBLEA KEK: ATTESO DOMANI A LIONE IL PATRIARCA ECUMENICO BARTOLOMEO I
Grande attesa domani a Lione per l’arrivo del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. Sua Santità parteciperà alla XIII Assemblea Generale della Conferenza delle Chiese europee (Kek) che sta riunendo in questi giorni nella città francese (fino al 21 luglio) 750 delegati di oltre 120 chiese cristiane europee membro della Kek (ortodossi, protestanti, anglicani e vetero-cattolici). Ad accogliere il Patriarca all’aeroporto di Lione, oltre alle autorità civili della città, ci saranno l’arcivescovo cattolico di Lione, card. Philippe Barbarin, e il presidente della Kek, Jean-Arnold de Clermont. Nel pomeriggio di domani, si legge in una nota dell’arcidiocesi di Lione, il patriarca e il card. Barbarin celebreranno insieme i vespri nella basilica di Saint Jean dove Bartolomeo I terrà una omelia. Domenica, invece, il Patriarca raggiungerà l’Assemblea della Kek al Centro Congressi per la celebrazione del 50° anniversario della Conferenza dove terrà un discorso.
© SIR 17 luglio 2009