CAPPELLANI NEL MIRINO Pax Christi fa guerra all'esercito, ma il Vangelo...

cappellano militareL'associazione pacifista vuole abolire l'istituzione dei cappellani militari privando dello stipendio i sacerdoti al seguito dell'esercito. Nel nome di una presunta radicalità evangelica antimilitarista che non è mai esistita. Gesù, il Battista, i santi non hanno mai condannato i soldati. Anzi...

Ahò, e Pax Christi ce l’ha proprio coi cappellani militari. Già l’associazione pacifista si era indispettita quando è stato proposto Giovanni XIII come santo patrono delle forze armate (e qualche vescovo si era unito alla protesta), ora cala l’asso (di denari), ricordando al futuro governo che i cappellani militari costeranno allo Stato dieci milioni di euri l’anno. Infatti, i cappellani sono inquadrati nelle forze armate con i gradi di ufficiale e percorrono tutta la carriera gerarchica, percependo lo stipendio relativo al grado raggiunto. In cima c’è l’Ordinario militare, che un tempo si chiamava Vescovo castrense ed è equiparato a un generale di corpo d’armata.

Ora, il mese scorso la Santa Sede ha firmato col premier Gentiloni un’Intesa in materia, intesa che però dovrà essere recepita dal nuovo parlamento. Ebbene, è proprio a quest’ultimo che si indirizza Pax Christi, ricordando il costo, tra stipendi e pensioni, e dicendo  chiaro e tondo che il corpo dei cappellani militari va abolito. Perché? Perché, a sentir loro, «lo stretto connubio tra Forze Armate e cappellani militari è in chiaro contrasto con il Vangelo» e pure «con quanto ci ha insegnato Gesù che va nella direzione della nonviolenza attiva».

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12.3.2018