Siria La popolazione nell’incubo dell’ottavo anno di conflitto. Morte e fame in Siria L'Osservatore Romano

civili donne in fugaSotto le bombe o in fuga, circa sei milioni e mezzo di siriani soffrono di insicurezza alimentare, il doppio rispetto a un anno fa. È quanto denuncia il Programma alimentare mondiale (Pam), sottolineando che in Siria, dopo sette anni di guerra, ogni giorno sempre più vite innocenti vengono sacrificate mentre milioni di famiglie vivono un incubo sotto i bombardamenti e i colpi di mortaio.
Oggi il sanguinoso conflitto entra nel suo ottavo anno e nel comunicato pubblicato ieri, il Pam sottolinea che in molte zone del paese la violenza ha raggiunto livelli intollerabili.
«Ogni giorno che passa senza una soluzione è un altro giorno in cui siamo venuti meno ai nostri doveri verso la popolazione siriana», ha detto ieri Jakob Kern, rappresentante e direttore in Siria del Programma alimentare mondiale. Kern ha sottolineato che «la priorità assoluta deve essere porre fine al conflitto: ne risponderemo davanti alla storia». Per questo l’agenzia delle Nazioni Unite torna a chiedere «con urgenza a tutte le parti in conflitto di permettere un accesso umanitario sicuro e senza condizioni».
Questa mattina intanto un convoglio umanitario sta entrando nel Ghouta orientale per consegnare aiuti a migliaia di persone. Lo ha riferito su Twitter il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr). Il convoglio del Cicr, della Mezzaluna rossa e dell’Onu è diretto a Duma ed è composto da 25 camion. Lo scorso 5 marzo un primo convoglio umanitario era riuscito a entrare a Duma, ma le operazioni erano state interrotte per motivi di sicurezza e solo venerdì scorso sono stati distribuiti gli aiuti alimentari rimasti a bordo dei camion costretti a rinunciare alla consegna. I combattimenti continuano a infuriare senza sosta su diversi fronti: nel Ghouta orientale, alle porte di Damasco, nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 13 civili. Dallo scorso 14 novembre sono 1992 i civili uccisi negli attacchi compiuti nella zona. Lo denunciano gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che tra i civili uccisi si contano 426 bambini di età inferiore ai 18 anni e 286 donne. Le forze governative siriane avanzano e, secondo l’Ondus, le forze lealiste tentano di farsi strada in particolare verso Hamuriya, una località chiave nell’area più vicina alla capitale Damasco.
Nel frattempo, secondo le Forze democratiche siriane (alleanza curdo-araba di cui fanno parte anche le Unità di mobilitazione popolare Ypg), le forze turche stanno sferrando bombardamenti sulla città di Afrin, nel nord del paese, costringendo la popolazione alla fuga. Il centro della città è stato pesantemente colpito. È ancora incerto il numero delle vittime, mentre l’esercito turco parla di «oltre 3500 terroristi neutralizzati».
L'Osservatore Romano, 15-16 marzo 2018.