ECUMENISMO: SAE, LA CROCE NELLA TEOLOGIA OCCIDENTALE RECENTE E NELLE PRIME COMUNITÀ

Ad aprire i lavori della seconda giornata della sessione di formazione ecumenica del Sae, in corso a Chianciano (Si), è stato stamattina il prete ortodosso russo Vladimir Zelinsky, con una meditazione su "La Trasfigurazione e la teofania interiore". Un pensiero centrale della sua meditazione è stato la "visione della luce apparsa con la Trasfigurazione, ma che rivela nello stesso tempo la luce iniziale con cui e in cui Dio ha creato il mondo. La Trasfigurazione è una manifestazione del miracolo dell'Incarnazione". "Nella luce di Dio - ha aggiunto - noi vediamo la luce della creazione, la stessa luce che Dio ha gettato nel nostro essere. Questa Trasfigurazione ha mostrato non solo come Dio è, ma come gli uomini sono, non nel loro stato empirico, ma come sono stati concepiti dall'amore di Dio". La mattinata è continuata con una riflessione a due voci sul tema "la croce nella recente teologia occidentale". Per primo ha parlato Fulvio Ferrario, pastore e docente alla Facoltà Teologica Valdese di Roma, che ha presentato, in tre tappe, alcuni lineamenti della teologia della croce nella tradizione protestante. La prima è "la disputa di Heidelberg (1518), nella quale Lutero sottolinea che ogni discorso su Dio debba essere formulato a partire dalla rivelazione nel Crocifisso".  In secondo luogo, Ferrario ha ricordato Bonhoeffer: "Egli insiste sia sulla dimensione del discepolato vissuto della croce, sia, nelle lettere dal carcere, sul tema del Dio sofferente che aiuta nella sua debolezza". Infine, terza tappa, il pensiero di due contemporanei, Jürgen Moltmann ed Eberhard Jüngel, i quali, ponendosi sulla scia di Lutero e di Bonhoeffer, intendono ripensare, alla luce della croce, i grandi temi della teologia cristiana, parlando di un "Dio sofferente, non impassibile ma appassionato, capace di condividere la precarietà della condizione umana". Poi è toccato a Paolo Gamberini, gesuita e docente alla Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, presentare la sua relazione dedicata alla recente discussione nell'ambito esegetico e teologico di come la primitiva comunità cristiana, essendo di fede monoteista, abbia confessato che Gesù di Nazareth è figlio di Dio. Attraverso lo studio di Richard Bauckham, in particolare, e di Larry Hurtado e James Dunn, il relatore ha mostrato come "la confessione neotestamentaria della divinità di Gesù trova il suo luogo originario nell'identificazione escatologica di Dio in Gesù crocifisso". Questo evento "non è esclusivo di Gesù Cristo, ma in lui e attraverso di lui diventa inclusivo di ogni uomo che partecipa del mistero pasquale. La croce è un evento aperto ad accogliere ed abbracciare ogni uomo".
A conclusione della relazione è stata proiettata l’opera artistica “X-fiction” di Raul Gabriel. In essa il pittore ha voluto rappresentare nel gesto dell’abbraccio ciò che significa salvezza e redenzione. Ieri pomeriggio, invece, era stato compito del biblista valdese Eric Noffke affrontare il tema “Sguardi sulla croce delle prime comunità cristiane”. “Lo sguardo terrorizzato dei discepoli di fronte alla croce di Cristo – ha detto - è comprensibile: la croce era da tempo lo strumento di repressione politica per eccellenza e qualificava Gesù come un ribelle fallito, per di più maledetto dalla legge di Mosè, perché appeso all’albero”. Si capisce, dunque, “il loro ritorno in Galilea alle precedenti occupazioni. È altrettanto comprensibile lo scandalo di un fariseo come Paolo, il quale vedeva nella croce di Gesù un fallimento politico e religioso da denunciare e perseguitare. Questo, naturalmente, fino al momento del suo incontro con il risorto”. Secondo Noffke, “l’esempio di Paolo ci mostra come la morte di Gesù sulla croce abbia costituito uno scandalo a cui il cristianesimo delle origini doveva dare una risposta che convincesse i contemporanei; i vari autori biblici, e le comunità che rappresentavano, lo fecero sulla base della loro esperienza di fede, dando vita ad una ricchezza di interpretazioni che sarà di ispirazione alla teologia cristiana fino al giorno d’oggi”.

© SIR 28 luglio 2009